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MESTRE - È uno dei (pochi) gioielli di una delle strade di Mestre che, ogni giorno, deve fare i conti con il degrado. E gli abitanti della zona, che non vogliono vederlo anche quest'anno depredato da un giorno all'altro in occasione del mercato nero delle mimose per la Festa della donna, hanno deciso di prendersi per tempo affidandosi alla protezione delle guardie giurate. Un servizio che però costa e, per pagarlo, è partita una raccolta fondi via web.
«Mi chiamo Camilla e abito alla fine di via Cappuccina, una delle zone meno belle e senz'altro meno valorizzate di Mestre - scrive la promotrice della raccolta delle offerte (finora sono arrivati 130 euro, con un obiettivo di 500 per pagare due notti di presidio dei vigilantes) -.
«IMPOSSIBILE FARE DA SOLI»
«È impossibile mettersi tutta la notte a presidiare questa pianta per scoraggiare i predoni, visto che la zona non è esattamente ben frequentata. Ho pensato quindi di rivolgermi ad una società di vigilanza privata, che metterebbe a disposizione un professionista per vegliare sulla mimosa durante le due notti che precedono l'8 marzo». Un preventivo fornito dalla ditta Arco Security (e pubblicato sulla piattaforma gofundme.com con l'appello Salviamo un pezzetto di sole in via Cappuccina!) per un totale di 500 euro a 25 euro all'ora, che si sta cercando di coprire anche con piccole offerte di pochi euro. Camilla Cacco e gli amici che stanno portando avanti questa sfida raccontano di essersi rivolti all'Associazione Amico Albero e ad altre associazioni ambientaliste che, in passato, avevano difeso l'altra mimosa di via Cappuccina: «Avevamo chiesto una collaborazione, ma non ci hanno neanche risposto - raccontano i promotori -. Abbiamo anche provato a coinvolgere il Dopolavoro Ferroviario che gestisce il cinema Dante, molto attivo nella zona con iniziative di tipo culturale, chiedendo se potevamo mettere una cassettina per la raccolta di fondi, ma il presidente ha cortesemente rifiutato per evitare problemi». E così la raccolta di offerte per proteggere la mimosa è arrivata sul web: restano poco più di due settimane per cercare di salvarla. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino