Follia a Mestre. Madre 54enne e figlio 25enne litigano furiosamente in strada, intervengono gli agenti e si coalizzano contro di loro

Madre 54enne e figlio 25enne litigano furiosamente in strada, intervengono gli agenti e si coalizzano contro di loro
MESTRE - Prima hanno dato spettacolo davanti a tutti, litigando e sbraitando, urlandosi ad alta voce insulti e minacce. Poi, quando gli agenti della polizia locale sono...

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MESTRE - Prima hanno dato spettacolo davanti a tutti, litigando e sbraitando, urlandosi ad alta voce insulti e minacce. Poi, quando gli agenti della polizia locale sono intervenuti per provare a riportarli alla calma, se la sono presa anche con gli agenti. A quel punto per madre e figlio, 54 anni lei, 25 lui, entrambi mestrini, è scattato l'arresto per resistenza.

Il fatto

L'episodio si è verificato mercoledì pomeriggio intorno alle 17 davanti alla fermata del bus vicina al palazzo ex Telecom di via Carducci. I due sono personaggi noti: senza fissa dimora, con problemi di tossicodipendenza, frequentatori abituali della strada in cui, spesso, si ritrovano per bivaccare sbandati e senzatetto (nelle vicinanze, in via Querini, c'è anche la mensa per i poveri di Ca' Letizia). I due, forse in preda ai fumi dell'alcol, hanno iniziato a litigare, in un crescendo continuo di urla. I passanti, preoccupati che quella situazione potesse ulteriormente degenerare, hanno deciso quindi di chiamare la polizia locale. I vigili, una volta sul posto, hanno iniziato a cercare di far abbassare i toni ai due. Madre e figlio, però, non solo non hanno smesso di litigare ma soprattutto, a un certo punto, si sono coalizzati per attaccare gli agenti. Insulti e minacce a cui a un certo punto gli uomini del pronto intervento hanno dovuto mettere fine: i due sono stati quindi ammanettati e portati, tra le urla, in camera di sicurezza in stato di arresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Ieri in tribunale a Venezia sono stati processati entrambi per direttissima: il giudice li ha condannati rispettivamente a 8 (il figlio) e 7 (la madre) mesi, pena sospesa (ed entrambi quindi tornati in libertà).


L'episodio di ieri si inquadra nella questione già nota di via Carducci, alle prese da tempo ormai con la difficile convivenza con gli sbandati (una parte sono residenti di Zelarino, Marghera e di altri quartieri di Mestre che si ritrovano qui, un'altra parte sono quelli che ogni tanto occupano l'ex Telecom e un'altra parte ancora sono quelli in attesa dell'apertura della mensa) e i residenti della via. Una convivenza arrivata anche a livelli elevati di tensione: qualche mese fa, infatti, un condominio aveva recintato il cancello con del filo spinato per evitare intrusioni indesiderate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino