Follia a Mestre, litiga furiosamente con la compagna in strada e la scaraventa a terra. Poi arrivano gli agenti e aggredisce anche loro

foto di archivio
MESTRE - L'ultima goccia in un rapporto turbolento da tempo è arrivata giovedì sera quando l'ennesimo litigio è culminato in una spinta che lui -...

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MESTRE - L'ultima goccia in un rapporto turbolento da tempo è arrivata giovedì sera quando l'ennesimo litigio è culminato in una spinta che lui - italiano, 50 anni - ha dato alla sua compagna - italiana, 43 anni - facendola cadere a terra. Lei, rialzata, ha chiamato la polizia e non appena le volanti sono arrivate nel loro appartamento, il cinquantenne ha dato in escandescenza aggredendo a parole i poliziotti e cercando di divincolarsi dai loro tentativi di bloccarlo.


Alla fine, dopo alcuni minuti ad alta tensione, il cinquantenne è stato arrestato con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e mentre era in cella di sicurezza in questura, il sostituto procuratore di turno, Elisabetta Spigarelli, ha firmato d'urgenza un divieto di avvicinamento alla compagna per mettere fine a un incubo che la donna stava vivendo da circa un anno, come raccontato ai poliziotti una volta che il suo uomo si era calmato.
Ieri mattina, assistito dall'avvocato veneziano Mattia Donà, il cinquantenne era in tribunale per la direttissima legata all'aggressione agli agenti: l'arresto è stato convalidato e lui è stato scarcerato. Unico obbligo, quello di non avvicinarsi alla compagna, provvedimento per cui tornerà in udienza oggi per la convalida.

I FATTI

La telefonata della donna alla centrale operativa della questura arriva poco dopo le 21. A chi le risponde dice - chiedendo aiuto - di aver litigato ancora una volta con il compagno che, però, questa volta l'ha aggredita buttandola sul pavimento. Nel giro di pochi minuti una volante è sotto l'appartamento dove vive la coppia. Gli agenti salgono e alla loro vista lui ha un atteggiamento ostile: grida contro di loro di andarsene e mentre tentano di immobilizzarlo, lui si dimena prendendo per un braccio un agente, che poi riporterà escoriazioni. I poliziotti riescono comunque a fermarlo e portarlo in caserma a Santa Chiara mentre altri uomini delle forze dell'ordine raccolgono la querela della donna: nella sua denuncia lei parla di un rapporto burrascoso, fatto di aggressività tra i due, soprattutto verbale, che però si è acuita dopo l'ultima estate quando lui ha iniziato a minacciarla di morte e una volta l'ha anche afferrata per il collo: la donna però non si era mai fatta medicare né c'era mai stata una denuncia prima di quella dell'altra sera. Tutti particolari che spingono la procura a intervenire all'istante con il divieto che viene notificato all'uomo mentre è in cella.


E anche lui agli agenti conferma una situazione al limite della sopportazione, ammettendo che era stato un errore continuare la convivenza iniziata anni fa e condita da una litigiosità continua e reciproca. Oggi, per tutto questo, l'udienza di convalida del divieto di allontanamento. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino