I giocatori del Leoncino Mestre prestano le divise alla squadra avversaria che le ha scordate, ma poi perdono in campo: «Un fair play che vale doppio»

I giocatori del Leoncino Mestre prestano le divise alla squadra avversaria che le ha scordate, ma poi perdono in campo: «Un fair play che vale doppio»
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MESTRE - Da una parte i bianchi, da una parte i blu. Divisa casalinga da una parte, da trasferta dall’altra. Quella dell’altra sera alla palestra Luzzatti-Gramsci di via Mattuglie alla Gazzera sembrava, a vedersi, la classica partitella da fine allenamento e non, invece, una gara ufficiale di un campionato giovanile Eccellenza Under 19. E invece è andata proprio così: la squadra di casa, il Leoncino Mestre, ha prestato le sue divise agli avversari del Cividale che avevano dimenticato le proprie e, così facendo, ha permesso loro di giocare la partita evitando una sconfitta a tavolino. 

IL CASO

La storia, ripresa in queste ore dalla pagina Facebook “L’umiltà di chiamarsi Minors”, vera e propria bibbia social per gli appassionati di basket “non pro” (dilettanti e amatori) è diventata subito virale. «Il Cividale - spiega il presidente del Leoncino Elio Boscolo - di solito fa raccogliere tutte le divise a un dirigente che poi si occupa di farle lavare e portarle direttamente alle partite. Solo che, come può succedere in questi casi, quella borsa era rimasta a casa di qualcuno». Mestre-Cividale è un tragitto di circa due ore di strada. Andare a recuperare le divise e tornare per la partita avrebbe voluto dire posticipare la gara di 4 ore: impossibile. «A quel punto ho proposto ai nostri ragazzi di prestare ai loro avversari la loro divisa blu da trasferta - prosegue Boscolo - qualcuno all’inizio non era molto d’accordo, ma poi hanno accettato tutti e così abbiamo potuto giocare». Un gesto di fair play che vale doppio andando a vedere il punteggio finale: Cividale ha vinto 103-83. Se il Leoncino avesse tenuto il punto, avrebbe invece vinto 20-0. «Ma non è quello che vogliamo insegnare ai nostri ragazzi - prosegue Boscolo - quello che più contava era poter scendere in campo». I valori tra le due squadre, inoltre, anche sulla carta erano molto diversi: Cividale è secondo in classifica a due punti di distanza dalla capolista Trento, mentre il Leoncino è penultimo a 2 punti. Una vittoria, quindi, che ha permesso agli ospiti di rimanere incollati alla vetta. Dall’altra parte quella del Leoncino è stata una dolce sconfitta: in tempi così difficili per lo sport giovanile, carico di brutti episodi come quello del genitore che durante una partita di ragazzini ha insultato un’arbitra di 17 anni (un atteggiamento che gli è valso un Daspo per 5 anni), il gesto della società mestrina ha raccolto un plauso generale da tutto il mondo dello sport. 

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Il Gazzettino