Mestre, bus contro la colonna in via Carducci: l'autista è stato operato al cuore per un'ostruzione coronarica

Mestre, bus contro la colonna in via Carducci: l'autista è stato operato al cuore per un'ostruzione coronarica
MESTRE - È stato operato per un'ostruzione coronarica il 59enne autista del bus di La Linea che sabato 14 ottobre si è schiantato contro il pilone di un palazzo...

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MESTRE - È stato operato per un'ostruzione coronarica il 59enne autista del bus di La Linea che sabato 14 ottobre si è schiantato contro il pilone di un palazzo in via Carducci, mentre stava effettuando il servizio della corsa 13 da via Arduino fino a via Porte di Cavergnago. L'uomo è stato poi dimesso nei giorni scorsi ed ora è a casa in convalescenza. Nonostante i medici dell'Angelo non si siano esposti sulla correlazione tra l'intervento e il malore che il 59enne ha detto - anche agli agenti di polizia locale - di aver avuto mentre era alla guida del bus, l'operazione è una di quelle considerate delicate e salvavita dal personale medico. Durante i primi controlli non erano emersi problemi cardiologici e così si cercavano altre cause. Gli ultimi approfondimenti prima della dimissione avevano, però, portato alla luce l'ostruzione coronarica. Intanto nei giorni scorsi la polizia locale ha effettuato nuovi sopralluoghi in via Carducci, anche con un esperto di dinamica: in procura infatti è aperta un'inchiesta per disastro stradale colposo, seppur contro ignoti.

LE TELECAMERE

Tutto questo mentre stamattina prenderanno il via la seconda (e terza) perizia sulla tragedia del bus volato nel nulla dal cavalcavia Superiore di Marghera trascinando con sé 21 vite e ferendone altre 15. L'ingegner Nicola Chemello - perito della procura - inizierà a fare la copia forense delle telecamere interne al mezzo di La Linea, caduto dal raccordo la sera del 3 ottobre. Ai lavori per la copia dell'hard disk - non si tratta della scatola nera, ancora all'interno della carcassa del bus - parteciperanno anche i consulenti nominati dagli avvocati Massimo Malipiero, Paola Bosio, Barbara De Biase e Giovanni Coli, legali dei tre indagati, l'ad di La Linea, Massimo Fiorese, e i tecnici del Comune, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro. Sempre questa mattina verrà aperto e analizzato il cellulare dell'autista Alberto Rizzotto, 40 anni, trevigiano e unica vittima italiana della tragedia. L'esame è stato voluto dalla procura per escludere ogni dubbio sul fatto che Rizzotto fosse al telefono.

LE IMMAGINI

Tre telecamere: la prima, con la visuale dell'autista. La seconda, che riprende l'interno del mezzo dall'anteriore al posteriore e una terza che compie il percorso inverso. Saranno queste a essere visualizzate dal perito della pm e dai consulenti delle parti, nella speranza che da lì possa emergere la descrizione per immagini della tragedia del cavalcavia Superiore di Marghera. Date le circostanze dell'incidente - con il buio e riflessi dati dai lampioni - potrebbe anche essere che gli occhi elettronici, mai puntati sull'autista per questioni di privacy lavorative, possano aver ripreso "di rimbalzo" il comportamento dell'autista. Nei giorni scorsi, però, una prima visione da parte dell'esperto della procura avrebbe - in un certo senso - smorzato le aspettative dal momento che le riprese interne non sarebbero poi così nitide, vista anche la confusione del momento e il volo di 15 metri subito quella sera. Questo mentre lunedì la procura conferirà un nuovo approfondimento sul cuore di Rizzotto, e giovedì l'ingegner Placido Migliorino concluderà la sua indagine sulla strada - asportando parte del guardrail - e sullo stesso mezzo.

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Il Gazzettino