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MESTRE - A fuoco il centro tamponi dell'Ulss 3 in piazzale San Lorenzo Giustiniani, a Mestre. L'altra notte le fiamme hanno distrutto una delle due linee della postazione in modalità Drive through, il più importante per mole di lavoro, con un migliaio di test al giorno, dell'intera azienda sanitaria che ha sporto denuncia contro ignoti. La polizia indaga sulle cause del rogo che, secondo una prima ricognizione, sarebbe doloso per via di evidenti delle strisce di benzina a terra che avrebbero fatto da miccia. La circostanza che il gabbiotto che funge da ambulatorio, sotto la tensostruttura, sia ignifugo ha scongiurato il peggio. Le fiamme di fatto si sono spente da sole, senza propagarsi determinando un incendio più grave.
LE INDAGINI
Non c'è stata alcuna chiamata ai Vigili del fuoco. Gli accertamenti in corso sono a tutto campo. Gli inquirenti cercano elementi utili dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza attive in zona, anche se pare che quelle installate sul grande parcheggio di proprietà della Telecom non registrino.
L'IPOTESI
Il pensiero di molti va nella direzione di una protesta no-vax, anche se non è stata trovata alcuna rivendicazione. Si tratterebbe dell'ennesima, ma più grave forma di contestazione nei confronti del sistema sanitario che è impegnato con tutte le forze possibili contro la pandemia. Qualche tempo fa ci sono state minacce e aggressioni al centro vaccinale al PalaExpo, di Marghera. Era anche successo che un energumeno scagliasse un pugno verso un operatore, lesto a scansarsi e farlo finire contro una vetrata andata in frantumi. Al Giustiniani, spesso, c'è chi ha perso il controllo. Dalle vacanze di Natale l'area è stata presa d'assalto ogni giorno da migliaia di persone che si sono messe in coda in macchina, con ore di attesa, lamentele, offese. Una sera una guardia giurata è stata investita da un tale che sperava di saltare la fila e abbreviare i tempi. Per un mese il quartiere si è trovato in ostaggio del traffico e dello smog che ne ha ammorbato l'aria. Tanti i disagi anche dal punto di vista igienico visto che aspettare molte ore vuol dire anche la necessità di avere un bagno a portata.
I DISAGI
Tra i residenti c'è chi non riusciva a muoversi da casa e alcuni negozi del posto hanno denunciato di aver ridotto il lavoro. Negli ultimi giorni la situazione è nettamente migliorata, le code sono sparite, ma adesso l'incendio surriscalda di nuovo il clima. Mentre si attendono sviluppi sulle indagini l'Ulss, che attende la quantificazione dei danni, si riserva di valutare se convenga o meno ripristinare la linea. Anche perché già era previsto che l'apertura di Favaro vada progressivamente a ridurre l'attività del centro al Giustiniani fino, forse, a chiuderlo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino