MESTRE - “Sparano” una tale luce che non si era nemmeno più abituati. In pochi giorni, su lampioni e punti luce agganciati ai palazzi del centro, sono state...
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«Miglioriamo la visibilità notturna e salvaguardiamo l’ambiente diminuendo il consumo di energia elettrica - ha spiegato Luigi Brugnaro in uno dei suoi ultimi tweet -. Ora le vie Palazzo, Manin, Calle del Sale, della Torre, Riviera Magellano e Aleardi sono più luminose e sicure, ma proseguiremo le sostituzioni in altre strade, piazze e passaggi pedonali della terraferma e delle isole, per un investimento totale di 630mila euro». I nuovi Led, in particolare quelli posizionati sulle pareti dei palazzi, illuminano quasi a giorno strade e aree pedonali. «Abbiamo cercato di rispondere a due obiettivi - aggiunge Francesca Zaccariotto - la sicurezza che passa per una maggiore luminosità e il risparmio energetico, ottenendo un miglior risultato con un minor consumo, il tutto individuando le strade che ci erano state indicate dai cittadini».
Ma è con i “percorsi tematici illuminati di Mestre e Marghera”, già assegnati alla ditta che si occupa dell’illuminazione pubblica in città, che intere strade cambieranno volto da una “notte” all’altra. «La luce non sarà più intesa come qualcosa di essenziale, ma anche in chiave decorativa - riprende Zaccariotto -. Su Mestre l’intervento riguarderà via Cappuccina il fronte stazione, dove andremo a collocare dei proiettori fissi che creeranno dei giochi di luce colorati, mentre a Marghera saranno posizionati tra le vie Paolucci, Gelain, Ulloa e Rizzardi, piazzale Giovannacci e piazzale Concordia». Un intervento per il quale è stato stanziato un milione 400mila euro e che andrà a creare una specie di “percorso” da via Cappuccina al centro di Marghera in attesa di quella piastra sopra la stazione che resta nei progetti di Brugnaro. E se c’è chi potrebbe obiettare un “effetto luminarie”, Zaccariotto taglia corto: «Spero che questi percorsi possano essere accesi entro fine anno, ma le luminarie non c’entrano proprio. Faremo qualcosa di piacevole, di bello perché Mestre ha bisogno anche di questi salti di qualità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino