Oltre 100 finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia hanno eseguito decine di perquisizioni delegate dal Procuratore della Repubblica del capoluogo veneto, Carlo...
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Tutto ha preso avvio da una specifica analisi di rischio attivata dai finanzieri della locale sezione “Oli minerali” e dai successivi riscontri sul terreno che hanno consentito di verificare l’esistenza di significative differenze di prezzo alla pompa tra gestore e gestore, non giustificabili attraverso le normali dinamiche di mercato. Le conseguenti attività di osservazione e pedinamento di autobotti, l’acquisizione di copiosissima documentazione commerciale e una consulenza tecnica, ordinata dalla Procura, sulle componenti del prezzo dei prodotti petroliferi hanno completato il quadro. Ingentissimi sono i recuperi erariali proposti per i danni inferti al mercato dei carburanti. A fronte degli oltre 400 milioni di litri di benzina e gasolio illecitamente immessi in consumo in tutto il territorio nazionale, per un controvalore di 360 milioni di euro, sono stati oggi sequestrati 18 milioni di litri di carburante che consentiranno, sostanzialmente, di recuperare le imposte finora evase pari a 23 milioni di IVA e 3 milioni di accise rispetto ad una base imponibile non dichiarata per oltre 120 milioni di euro.
Il complesso e vasto meccanismo fraudolento, ormai consolidato, è stato realizzato attraverso la classica interposizione di società “cartiere”, quelle cioè poste tra il fornitore ed il destinatario finale che, poi, non versano allo Stato l’IVA incassata. In altri casi la società interposta dichiarava di essere un esportatore abituale e, potendo acquistare carburanti senza l’applicazione dell’IVA, lucrava sulla differenza con l’Imposta incassata in vendita e mai versata all’Erario. Sono stati, infine, notificati avvisi di garanzia nei confronti di 31 indagati in varie località italiane, in particolare, Roma, Milano, Napoli, Como, Varese, Perugia, Piacenza, Treviso, Padova e Rovigo.
Il Gazzettino