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MESTRE - Dal 10 gennaio è sold out, tutto esaurito, eppure ogni giorno c'è gente che continua a chiamare. "Un posticino, dai". "Prenoto anche un tavolo". Nicola Parente scuote la testa: «Meglio far sapere subito che è inutile presentarsi alla porta, posti non ce ne sono più». Luca Giolo conferma: «Abbiamo - anzi, avevamo - 30 tavoli disponibili, sapete quante richieste abbiamo ricevuto? 208». È la "Storia" che ha scatenato tutta questa attesa. La storia di un locale, la storia di quando si era giovani, la storia di una pista da ballo e dei giganti della consolle. La storia di un'altra epoca. Sabato sera, all'Area City di Mestre, al piano terra del Terraglio Uno, sarà come tornare al 23 dicembre 1989, quando il locale aprì per la prima volta i battenti. Quella sera, in fila a "elemosinare" l'ingresso, c'era anche Tommaso Vianello, il futuro Tommy Vee: «Avevo 16 anni, per me riuscire a entrare all'Area era il massimo della vita». Sabato sarà alla consolle con Mauro Ferrucci, un disco a testa. Prima di loro, attorno a mezzanotte, toccherà ad Alex Natale, nel frattempo diventato pilota di aerei. Ma la musica inizierà già alle 22.30 con Fabe Dj. Presto? Prestissimo, sì, ma il pubblico gradisce così. Perché all'Area City sabato sono attesi i giovani di trent'anni fa, gente che adesso ha famiglia, figli, impegni di lavoro e non può più concedersi il lusso di fare l'alba. Gente, però, che non ha voluto perdersi l'evento.
L'IDEA
L'idea di "ritornare" all'Area City del 1989 è stata di Nicola Parente, uno che si è inventato il mestiere di pi-erre quand'era ancora un ragazzino, fino a diventare un manager nel mondo del divertimento notturno. L'Area City fu una sua creatura. I ricordi si sprecano, l'album fotografico è una miniera di personaggi, anche se l'immagine più gettonata resta quella della cantante e modella giamaicana Grace Jones, tutta di nero vestita, gli occhiali scuri anche se era notte, solo l'interno della pelliccia color rosso fuoco. E accanto a lei un giovane Nicola Parente con i capelli ricci fino alle spalle. «Quella notte mi chiamò il famoso manager Francesco Sanavio. "Sei aperto?". Erano le quattro, aveva degli ospiti che erano stati a Venezia per il carnevale. Arrivò con David Bowie e la moglie Iman. E Grace Jones».
Non è la prima volta che l'Area City ospita un evento del genere.
LA MUSICA
In consolle, come il 23 dicembre 1989, sabato ci sarà ancora Mauro Ferrucci. «Se mi ricordo l'apertura dell'Area City? E come non potrei, c'era il delirio. Però devo dire che per questo evento dedicato alla "Storia" c'è un'attesa incredibile, sembra sia riesplosa la febbre del sabato sera, me ne parlano perfino le maestre dei miei figli». Dal 1989 al 2023 cos'è cambiato? «La socialità. Per quanto sia comoda, la tecnologia ci ha disabituati al contatto fisico, al darsi un appuntamento, al trovarsi a una certa ora senza avere il telefonino. Oggi i giovani vivono di riflesso: le prime file davanti a un palco, per un concerto o uno spettacolo, sono sempre di spalle perché devono fare la "storia" da pubblicare sui social. Triste. E inquietante». E sabato, per la "Storia" voluta da Nicola Parente, come andrà? «Ci saranno emozioni che forse credevamo perse».
Secondo Parente la spiegazione del successo di questo evento, visto il tutto esaurito, è che non ci sono locali per gli over 40. «Mi hanno chiesto di riorganizzare una cosa analoga, ma ho detto di no. Serate così funzionano perché sono rare: la prima è stata per i 30 anni dell'Area City, la seconda sarà questo sabato, ma ce ne sarà sicuramente una terza per i 35 anni della discoteca». La data è già fissata: 2 marzo 2024.
E nel frattempo Parente cosa farà? «Mi dedicherò a mamma Vanda che ha quasi 90 anni. È lei la donna della mia vita». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino