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MESTRE - I risultati cominciano ad arrivare. Dall'inizio dell'anno lo spaccio in mano ai tunisini nel quadrilatero compreso fra via Cappuccina e corso del Popolo «è stato disarticolato», con una trentina di espulsioni eseguite negli ultimi due mesi - con il coordinamento del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica - grazie all'attivazione di un volo settimanale che consente il rimpatrio diretto nel Paese d'origine dopo il trasferimento al Cpr di Gradisca d'Isonzo. A fornire il quadro sul campo della situazione è il vice comandante della Polizia locale, Gianni Franzoi, intervenuto ieri alla seconda e terza commissione consiliare convocata per discutere dell'emergenza droga in città. Che le espulsioni siano un valido deterrente, è dimostrato dal fatto che, alla vista degli agenti, siano aumentati i casi di resistenza da parte degli spacciatori colti su fatto. Ma i numeri dicono che, oltre alle espulsioni, la Polizia locale ha arrestato 80 persone per spaccio, fermato 120 persone ed eseguito 300 fra perquisizioni e rinvenimenti di sostanze, con il sequestro di quattro chili complessivi di stupefacenti.
LA GEOGRAFIA
Lo smercio di droga, com'è noto, è appannaggio di bande suddivise su base etnica che si sono spartite il territorio: se i tunisini gestiscono lo spaccio di eroina fra corso del Popolo e via Cappuccina, i nigeriani offrono nella zona di via Piave l'eroina gialla (con principio attivo che raggiunge anche il 50%), cocaina e hashish.
LA MOVIDA
Un lavoro specifico impegna la Polizia locale nei controlli legati alla movida, con cinque squadre in azione fra Santa Margherita, campo Bella Vienna, piazzale Donatori di sangue e via Verdi. Alcuni servizi hanno riguardato anche i controlli sugli autobus diretti alle discoteche, mirati a intercettare lo spaccio di cocaina e marijuana. E con successo, a quanto pare: in un caso, alla vista degli agenti, alcuni passeggeri hanno preferito disfarsi delle dosi gettandole dai finestrini dell'autobus. In centro storico la stretta dei controlli sui tunisini, con le espulsioni attraverso il passaggio per il Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo, ha permesso di alleggerire la situazione in campo Santa Margherita, mentre nella zona di Rialto sia assiste a una tregua legata alla minore frequentazione della zona nei mesi invernali. Alcuni servizi di prevenzione sono infine stati richiesti da alcuni istituti scolastici, su richiesta dei dirigenti, con esiti per fortuna meno significativi sul piano della repressione dello spaccio.
Il Gazzettino