Duomo pieno, porte chiuse. La protesta degli esclusi: "Mettete almeno degli altoparlanti"

Funzione in Duomo prima delle restrizioni determinate dalla pandemia
<WC1>MESTRE La chiesa è <WC>esaurita<WC1> per la Messa principale della domenica mattina e c’è chi sui social si chiede:...

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<WC1>MESTRE La chiesa è <WC>esaurita<WC1> per la Messa principale della domenica mattina e c’è chi sui social si chiede: <WC>«<WC1>Nell’impossibilità di entrare, non si possono accendere gli altoparlanti per seguire la funzione fuori, dal sagrato?<WC>»<WC1>.<WC>


<WC1>La domanda tira in ballo il duomo di San Lorenzo martire, in piazza Ferretto, da dove l’arciprete don Gianni Bernardi, pur col taglio signorile che lo contraddistingue, è però chiaro: <WC>«<WC1>Bisogna imparare ad arrivare puntuali a Messa, il posto lo si trova. E comunque in tutta la giornata, solo in duomo ci sono sei Messe, la possibilità di accedervi è ampia. Accendere gli altoparlanti non sarebbe una buona soluzione, il suono sarebbe diffuso nel pieno della piazza dove passano anche persone di sensibilità diverse: ci sono atei, agnostici, credenti di altre confessioni. Sensibilità che dobbiamo rispettare<WC>»<WC1>.<WC>
<WC1>LA VICENDA<WC>
È<WC1> stata sollevata <WC>domenica scorsa<WC1>. A San Lorenzo martire, sin da quando è tornata la possibilità di seguire le <WC>m<WC1>esse in presenza, a capienza ridotta, sono molto ligi nel rispettare e far rispettare le misure di sicurezza. Don Gianni può contare su un gruppo di volontari che <WC>all’ingress<WC1>o del portone centrale distribuiscono il gel igienizzante per le mani a quanti si apprestano a entrare, controllano l’uso corretto della mascherina, indicano i posti dove potersi accomodare – 180, quelli disponibili – e hanno il conta persone. Quando viene raggiunto il numero massimo, il portone viene accostato, segno che non è più possibile entrare, in ossequio alla normativa anti Covid<WC>. Normativa<WC1> che, a detta di fedeli di altre parrocchie, non sarebbe seguita così pedissequamente in altre chiese, dove l’attenzione <WC>a<WC1>l numero massimo di <WC>fedeli<WC1> si sarebbe abbassata e non mancherebbero gli assembramenti<WC>,<WC1> s<WC>pecie<WC1> <WC>in uscita <WC1>al <WC>termine della<WC1> <WC>funzione<WC1>.<WC>
SCELTA RESPONSABILE
<WC1>Non è il caso del duomo, dove don Bernardi e i sacerdoti che lo coadiuvano celebrano Messa al sabato alle 17 e alle 18.30, la domenica alle 8.30, 10, 11.30, 17 e 18.30; sempre la domenica c’è la Messa anche a San Girolamo alle 9.30 e al santuario della Madonna della Salute alle 11, le altre due chiese che rientrano nella “giurisdizione” di San Lorenzo martire. <WC>«<WC1>Possibilità ce ne sono, basta organizzarsi – sottolinea l’arciprete – Sottolineo, poi, l’importanza della puntualità. Stiamo vivendo un tempo particolare, difficile, per entrare in chiesa si sa che bisogna rispettare alcune attenzioni a tutela di tutti. S’impari a essere puntuali. Chi arriva dopo l’inizio della celebrazione può entrare benissimo se ci sono ancora posti a disposizione, ma è evidente che questi possono riempirsi più facilmente nella funzione centrale della domenica, che è quella delle 11.30<WC>»<WC1>.<WC>
LAVORI CONCLUSI
Il duomo di Mestre<WC1> è stat<WC>o<WC1> appena <WC>oggetto di<WC1> un importante intervento di ristrutturazione, <WC>nel corso de<WC1>l quale i posti a sedere erano stati ridotti a 165. <WC>Ora<WC1> ce ne sono 15 in più. <WC>«<WC1>Perché, se non si può più entrare, non si può seguire la Messa dal sagrato con degli altoparlanti?<WC>»<WC1>, si chiede qualcuno sui social. Nel maggio scorso<WC>,<WC1> quando i fedeli, seppur contingentati, erano stati riammessi a seguire la Messa, il governo aveva aperto alla possibilità di aggiungere delle sedie all’esterno, sempre nel rispetto del distanziamento. <WC>Di fatto<WC1> nessuna parrocchia l’ha fatto, se non con qualche sparuto esperimento, in estate. <WC>«<WC1>Gli altoparlanti non sarebbero una buona soluzione – sostiene don Bernardi – Qui siamo in mezzo alla piazza, la gente passeggia, più la domenica degli altri giorni. <WC>D<WC1>obbiamo considerare che passa anche chi ha una sensibilità diversa di un credente praticante: un non credente, un mussulmano… Sensibilità che dobbiamo rispettare. Penso che per numero di Messe, otto la domenica tra le tre nostre chiese, ci sia possibilità per tutti di parteciparvi senza problemi<WC>»<WC1>.<WC>

<WC1>Alvise Sperandio<WC>
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Il Gazzettino