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MESTRE - Partono i lavori per la nuova stazione ferroviaria e la piastra sopraelevata che collegherà Mestre con Marghera, ma manca un pezzo da 80 milioni di euro. L'Accordo di programma che fa partire l'operazione prevede, infatti, anche le due torri "grattacielo" a fianco della stazione, oltre al nuovo quartiere sul lato Marghera. Se, però, l'investimento da 100 milioni di euro del gruppo Salini Impregilo Cediv sembra sulla buona strada per venire realizzato sui 6 ettari tra via Ulloa, via Paolucci, la Cita e la bretella della Carbonifera, le due torri sono scomparse dai radar. Come abbiamo annunciato domenica, le Ferrovie stanno partendo con i cantieri, ma il resto dell'Accordo di programma siglato con il Comune e Sistemi Urbani e approvato dal Consiglio comunale resta mezzo bloccato. E non gli mancano piccoli dettagli, perché le due torri alte 100 metri da 20 o 25 piani e collegate da una piastra commerciale con sopra un giardino pensile comportano un investimento da 80 milioni di euro e sono capaci, da sole, di cambiare il volto della parte iniziale di via Piave, una delle aree più degradate di Mestre.
IL GROVIGLIO DELLE AREE
Il bello è che un pezzetto delle aree sulle quali dovrebbe svilupparsi l'intervento edilizio è di proprietà delle Ferrovie dello Stato che le avevano acquistate nel 2019 dal Demanio militare.
LE CUBATURE
L'Accordo di programma prevede che la cubatura dell'ex Poste venga spostata verso il piazzale dei bus permettendo alle Ferrovie di riunire i suoi due lotti e di metterli in vendita. Michael Kluge contava di poter acquistare quelle due aree, le Ferrovie, invece, nel 2019 decisero di venderle con un bando pubblico per ricavare il massimo del profitto; per farlo, però, dovevano ottenere che Kluge spostasse la sua proprietà a sinistra permettendo loro di riunire i due lotti. Kluge è ancora in attesa di quel bando per poter partecipare, e ormai siamo nel 2024. L'ideale, anche per evitare il più possibile disagi alla viabilità, sarebbe stato di far partire i cantieri assieme, quelli per la stazione e la piastra sopraelevata e quelli per le due torri. E invece, a quanto pare, questo non avverrà, e la riqualificazione urbanistica dell'intera area a sud di via Piave rischia di rimanere monca.
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