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MESTRE - Droga e sexy-shop. Quattro chili e mezzo di marijuana, e nove dosi di cocaina. Un quantitativo così importante è difficile da giustificare per uso personale. L'accusa che ha portato in carcere Francesca Scarpa è di possesso di sostanze stupefacenti a scopo di spaccio. Di Favaro, titolare di una bottega dell'amore a Carpenedo, la 25enne, di fatto incensurata se non per un precedente datato, da venerdì pomeriggio è rinchiusa alla Giudecca: domani comparirà davanti al giudice per la convalida dell'arrestato, assistita dall'avvocato di fiducia, Marco Zanchi. E dovrà spiegare molte cose.
LE MANETTE
A stringerle le manette ai polsi sono stati gli agenti del Servizio sicurezza urbana della polizia locale di Venezia.
IL FIUTO
Quando l'hanno bloccata per un controllo, il cane antidroga ha subito puntato lo zaino che è risultato vuoto. Sarà perché fumo qualche canna, avrebbe detto per sviare il discorso. Ma non è stato così. A quel punto la perquisizione domiciliare è apparsa scontata. Mai però gli investigatori si sarebbero immaginati di trovarsi di fronte a quasi cinque chili di fumo. I sacchetti e i vasetti erano quasi tutti in salotto, alcuni anche sotto il divano. Con il fiuto di Lapo è stato piuttosto semplice individuare tutti i nascondigli. La neve, suddivisa i bustine, era invece all'interno di un barattolo di Nutella.
I SOSPETTI
Al momento dell'accesso dei vigili, nell'appartamento c'erano due conoscenti della ragazza che sono stati indagati a piede libero: la loro posizione è comunque al vaglio per stabilire se sono o meno coinvolti nell'attività di smercio al dettaglio, la quale certo non si può definire improvvisata. Al setaccio anche i contatti telefonici per ricostruire sia la rete di clientela sia la filiera di approvvigionamento.
Nel sexy-shop caratterizzato dalla vendita automatica dei prodotti, anche un distributore di marijuana light, il cui commercio è autorizzato. Fra gli aspetti da chiarire, se il negozio sia stato o meno un punto di attrazione e una copertura per poter gestire meglio lo spaccio di maria.
Monica Andolfatto
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Il Gazzettino