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MESTRE - Il rapinatore in monopattino individuato e fermato. La sua fuga non è durata poi così a lungo: le forze dell'ordine l'hanno intercettato nella notte tra sabato e domenica, intorno alle tre del mattino. Italiano, meridionale, intorno ai 40 anni: questo l'identikit del bandito. Di sicuro gli verrà contestato il colpo al bar Tivoli, ma potrebbe esserci anche una seconda imputazione, per uno scippo trasformatosi in rapina, pochi minuti prima dell'altro episodio. In effetti i profili sembrerebbero corrispondere: la descrizione, la rapidità nell'azione e - non da poco - anche la fuga in monopattino. L'ipotesi, dunque, è che lo stesso malvivente possa aver messo a segno anche un'altra rapina violenta ai danni di una turista che stava andando in stazione camminando sul marciapiede a lato dei giardini di via Piave. Anche qui un colpo violento, con il rapinatore che ha preso alle spalle la donna e l'ha sbattuta contro una delle auto in sosta, ferendola al volto.
STESSO PROFILO
Potrebbe essere questo l'antefatto del colpo al bar Tivoli.
I PRECEDENTI
Le coincidenze tra la rapina alla turista di via Piave e quella al barista del Corso sono dunque ben più di una. E, se davvero si trattasse della stessa persona, ci si troverebbe di fronte all'ennesimo caso di malviventi "seriali". È accaduto un paio di settimane fa con il "lanciatore di sanpietrini", un cittadino nigeriano che aveva preso di mira diversi negozi di via Piave, danneggiando o sfondando le vetrate a sassate, ripreso più volte dalle telecamere della videosorveglianza e, alla fine, individuato ed espulso dalla polizia. Ma "seriali" erano anche alcuni degli autori delle spaccate che, a più riprese, hanno imperversato tra Mestre e Marghera, per non parlare del "mummia", spacciatore della Sierra Leone che si divertiva a far saltare con un martello i lunotti posteriori delle auto in sosta vicino al parco della Bissuola. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino