Mestre, i cittadini vivono nel terrore. Il dentista: «I clienti vogliono venire la mattina, poi hanno paura ad uscire»

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MESTRE - «Per togliere i punti la prossima settimana, posso venire di mattina come oggi?». «Va bene signora - le risponde il dentista -, anche se forse il grande caldo non ci sarà più». Ma poi arriva la spiegazione alla richiesta da parte dell'anziana paziente: «No, non è per il caldo. È perché di pomeriggio nella zona della stazione dove abito c'è brutta gente. Ho paura e quindi non esco mai di casa». Roberto Venerando, dentista che ama la sua città (non a caso nel 2016 era stato l'ideatore dell'evento "Ritroviamoci in piazza come una volta", riportando in piazza Ferretto migliana di mestrini), all'inizio non voleva crederci. Ma poi ha capito che la supplica arrivata dalla sua paziente («che - precisa Venerando - vive da sola») non era altro che la conferma della paura che ormai circola per le strade di Mestre.

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Il post Facebook

E così il dentista ha postato in Facebook queste poche battute che sintetizzano la situazione meglio di qualsiasi altra cosa, raccogliendo un centinaio di commenti da parte di altrettanti mestrini che non si riconoscono più nel clima che ormai pervade la loro città. «Conosco due persone anziane che dopo le 3, o al massimo le 4 di pomeriggio, non escono di casa per paura - scrive Luca Novello tra le risposte a Venerando -. Addirittura un paio di volte alcuni tossicodipendenti hanno tentato di entrare nel loro giardino per "farsi", ma sono stati sfortunati perché in quel momento a casa c'era il nipote che gli aveva portato la spesa ed ha risolto il problema a modo suo... Probabilmente ne portano ancora i segni».

Le reazioni

E tra conferme ed esplosioni di rabbia («qua ci stanno togliendo la nostra città, dove siamo nati, cresciuti, fatti un mazzo tanto come lavoro e dove dovremmo invecchiare più o meno serenamente... Dobbiamo svegliarci» invoca qualcuno), la richiesta della paziente del dentista ricorda quanto avvenuto nei mesi scorsi nella chiesa di via Piave, dove il parroco don Marco Scaggiante è stato costretto ad anticipare la messa serale del sabato perché a una certa ora i fedeli non si fidano più a uscire di casa. «È inammissibile che si sia arrivati a questo punto, con le persone prigioniere in casa propria per la paura - commenta Roberto Venerando -. La rabbia è accentuata dal fatto che sembra non esserci soluzione al problema. Vorrei che chi di dovere e soprattutto chi è responsabile di questo sfacelo si facesse un bell'esame di coscienza».

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Il Gazzettino