La sfida dei fratelli mestrini Scibilia: Vasaloppet, la più antica gara di sci di fondo nel nord della Svezia. «Mille chilometri al gelo»

La sfida dei fratelli mestrini Scibilia: a Vasaloppet, la più antica gara di sci di fondo nel nord della Svezia. «Mille chilometri al gelo»
MESTRE - È la più antica gara di sci di fondo del mondo, si chiama Vasaloppet, si svolge nel Nord della Svezia, una maratona con migliaia di partecipanti che...

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MESTRE - È la più antica gara di sci di fondo del mondo, si chiama Vasaloppet, si svolge nel Nord della Svezia, una maratona con migliaia di partecipanti che quest’anno ha celebrato la sua edizione numero 100, una specie di Santo Graal per professionisti o amatori, l’equivalente della maratona di New York, 90 chilometri fra neve, boschi di betulle, dolci colline e laghetti ghiacciati. Si corre di giorno (la prima domenica di marzo, 16mila i partecipanti) ma c’è anche una versione notturna (il venerdì), anche più affascinante se vogliamo, la Vasanight, stessa distanza, ma qui si può partecipare anche a coppie, alternandosi nello sforzo. Quest’anno fra i soli otto italiani iscritti (4 coppie) alla Vasanight anche due mestrini, i fratelli Dante e Giovanni Scibilia, commercialista il primo (molto conosciuto anche per essere stato direttore generale del Venezia calcio dal 2015 al 2020), avvocato il secondo. Sportivi per passione ma non certo professionisti. Dopo tre mesi di allenamento sugli sci (ma la preparazione a secco era iniziata molto prima), 700 km sulla neve e 300 sullo Ski Erg – un macchinario che simula i movimenti e le condizioni del fondo - Dante e Giovanni hanno portato a termine il percorso in 6 ore e 55 minuti, arrivando fra le prime 110 coppie, dunque nella prima metà della classifica, fra 3000 partecipanti complessivi, un risultato di tutto rispetto.

IL RACCONTO

«È stata dura – racconta Giovanni - soprattutto per il freddo e il vento forte, attorno ai 50 km orari, che ha portato la temperatura percepita a meno 15 gradi e infatti ci siamo protetti il viso con il nastro adesivo. Siamo partiti alle 8 di sera e arrivati alle 3 del mattino, impiegando esattamente il tempo ipotizzato. I migliori stanno dentro le quattro ore, ma parliamo di ex atleti olimpici e mondiali. Un’esperienza affascinante, con lunghi tratti dove eravamo soli nella natura, nel silenzio e nel gelo, in un percorso rischiarato solo dalle torce e dalla luna piena. Così come è stata splendida l’accoglienza, con tanta gente a sostenerci per tutta la durata della gara, compresi bambini anche piccoli, che si scavano degli igloo lungo il percorso e accendono fuochi per proteggersi dal freddo e offrono bevande calde e sostegno ai partecipanti. E del resto per loro questo fine settimana è praticamente festa nazionale. Il freddo è stato l’avversario più insidioso, oltre alla gestione delle risorse e delle energie, in una gara che prevede un solo rifornimento a metà gara, ma alla fine abbiamo patito meno di quanto temevamo alla vigilia».


Missione compiuta, dunque. Ma par di capire che sia solo l’inizio. In Finlandia c’è una gara simile, la Finlandia Hiihto, con arrivo e partenza a Lahti, e potrebbe essere una buona idea per il 2024.
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Il Gazzettino