Mestre. Condominio Bandiera, l'assedio dei tossicodipendenti continua. I residenti: «Siamo esasperati, abbiamo acquistato delle super telecamere»

MESTRE - Gli spacciatori sono sempre più veloci: passano, cedono le sostanze e se ne vanno. Ma i tossicodipendenti sono sempre lì, a tutte le ore del giorno, che...

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MESTRE - Gli spacciatori sono sempre più veloci: passano, cedono le sostanze e se ne vanno. Ma i tossicodipendenti sono sempre lì, a tutte le ore del giorno, che bivaccano davanti ai portoni del condominio Bandiera, tra via Cappuccina e Rampa Cavalcavia, protetti dalle impalcature di quel cantiere del Superbonus che doveva terminare ancora mesi fa, ma che di fatto è ancora lì. Facendo vivere le novanta famiglie come in una trincea nella quale il "nemico" è già entrato.

ESASPERATI

Sono ormai decine le segnalazioni che, più volte in ogni settimana, vengono caricate dai residenti nella App "YouPol" della Polizia con la documentazione fotografica di consumatori di sostanze e pusher. Immagini scattate con i cellulari da dietro il portone, cercando di non farsi notare, anche se a volte gli abitanti vengono sorpresi dagli sbandati e allora succede il finimondo, tra urla, minacce e porte prese a calci e a pugni. «Siamo esasperati. Ora stiamo aspettando che mettano le telecamere - dicono al "Bandiera" , apparecchi che sono stati acquistati dal nostro condominio e che saranno ad altissima definizione, riuscendo a riprendere i volti nei particolari. Quello che sarebbe necessario è un collegamento diretto con le centrali delle forze dell'ordine o con la "Smart control room" del Comune: noi siamo più che pronti a metterle a disposizione». Ma il condominio da mesi al centro di tutte le cronache non solo per questo problema, attende ancora dal Comune (che con la sua immobiliare Ive è titolare di un terzo degli alloggi) il via libera a farsi direttamente carico dell'illuminazione sotto i portici dove si stanno ancora ultimando i lavori di riqualificazione, oppure per la realizzazione dei marciapiedi esterni lungo via Cappuccina.
Dopo ripetuti annunci di smobilitazione del cantiere, regolarmente slittata mese dopo mese, ora si parla genericamente di "alcune settimane" per veder finalmente smontate le impalcature di un maxi-intervento di restauro costato una decina di milioni di euro. Resta il fatto che, secondo alcuni, c'è il rischio concreto che, anche una volta terminati i lavori, quei portici continueranno ad essere frequentati dai tossicodipendenti. «La soluzione migliore sarebbe quella di spostare i portoni a filo con il portico, eliminando gli scalini dove bivaccano, fumano e si bucano - dicono nel condominio -. Il progetto c'è già, ma c'è chi non vuole spendere».


Un messaggio mandato direttamente ad Ive, quindi al Comune, mentre nel palazzo c'è anche chi pensa ad un cambio del nome: «Ormai il "Bandiera" è sinonimo di degrado. Ma questo è un condominio che non lo merita».

 

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Il Gazzettino