Mestre. Due terzi del Parco San Giuliano chiusi per il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari

MESTRE - Bye bye Parco, ci si rivede a metà luglio. Da ieri due terzi del polmone verde di San Giuliano sono interdetti all'uso pubblico per consentire...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MESTRE - Bye bye Parco, ci si rivede a metà luglio. Da ieri due terzi del polmone verde di San Giuliano sono interdetti all'uso pubblico per consentire l'allestimento del palco e, soprattutto, le prove del tour dei Pinguini Tattici Nucleari, la band bergamasca che il 7 luglio si esibirà nella "data zero" dei concerti dell'estate 2023. Un evento attesissimo che dovrebbe richiamare qualcosa come 55mila (forse anche 60mila) spettatori a San Giuliano, ma che ha già inevitabilmente scatenato le critiche di tanti frequentatori del parco che, complici il "muro" in ferro posizionato nei giorni scorsi e il servizio d'ordine già al lavoro da venerdì, si sono visti bloccati nel fare jogging e passeggiate.


«IL RESTO É FRUIBILE»
«La "riconsegna" del parco è prevista per il 12 luglio da parte dell'organizzazione del concerto, o il 14 se dovesse piovere - precisa Fabrizio D'Oria, direttore comunicazioni ed eventi di Vela per contro del Comune -. È quanto avevamo già fatto in occasione dell'Home Festival perchè il numero dei mezzi e i lavori per gli allestimenti già iniziati in quella parte di parco non sono compatibili con l'uso pubblico. In ogni caso, comunque, la parte maggiormente utilizzata del parco rimane aperta e fruibile. Ho già fatto un paio di sopralluoghi e l'ho verificato personalmente nei giorni scorsi, in quelle zone c'è sempre meno gente, come è vero che in estate diminuiscono i frequentatori del parco San Giuliano».


MARTEDÍ IL COSP
Due terzi di parco off limits per quasi tre settimane, tra l'altro per un concerto che dura una sola serata, non possono comunque passare inosservati, e se è vero che ieri alcuni varchi erano ancora "permeabili", ci sono stati pattinatori allontanati dal pattinodromo e altri curiosi fatti sloggiare dalla zona più prossima all'area eventi. Per dopodomani, martedì, è in programma un Cosp, il Comitato per l'ordine e la sicurezza, con all'ordine del giorno proprio l'organizzazione di questo e degli altri eventi previsti a San Marco, ma con un doppio occhio di riguardo per il concerto dei "Pinguini" che richiamerà a Mestre decine di migliaia di persone. Un terzo dei biglietti venduti è andato via in prevendita per gli abitanti al di sotto dei 25 anni della provincia di Venezia a prezzo agevolato di 29 euro (invece di 42) e, a quanto pare, sarebbe questo l'unico "ritorno economico" per il territorio dell'intera operazione. Come, almeno finora, l'unica disposizione sulla gestione degli spazi è un'ordinanza del 22 giugno che istituisce il divieto di sosta permanente con rimozione coatta dei veicoli sull'area a parcheggio "Porta Gialla", che viene riservata fino al 9 luglio solo ai veicoli e ai camion degli organizzatori del concerto.


LE CRITICHE


Anna Forte, degli "Amici del Parco", è esterrefatta: «San Giuliano non può essere trasformato in un'arena per concerti, per di più per tutto questo tempo. Staremo a vedere cosa succederà, in che condizioni verrà restituito il prato dove l'erba, mancando già l'irrigazione ed essendo vicina alla laguna, fa già fatica a crescere. E poi viene da chiedersi perché si concede gratis un gioiello della città come questo, trasformandolo in un posto per guadagnare». «Il danno vero, lo sfregio strutturale, è stato quello di un paio di anni fa con l'installazione dei plinti e il resto in cemento e altri materiali pesanti per predisporre l'area eventi a pagamento, cosa che oggi consente di erigere il "muro" - rincara la dose Gianfranco Bettin, consigliere comunale dei Verdi progressisti -. Ora il "muro" è certo sgradevole e contestabile, simbolo di uno snaturamento dell'organizzazione interna del parco, ma l'origine strutturale è in quell'operazione di cementificazione. Non è che non si possano fare eventi, anche grandi come l'Heineken o la messa con Papa Ratzinger, ma questi non possono rimodellare uso e struttura, quindi identità e natura, del parco». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino