Rapina da Coin a Mestre: tenta di scappare con due giubbotti e aggredisce l'addetto alla sicurezza

Rapina da Coin: tenta di scappare con due giubbotti e aggredisce l'addetto alla sicurezza
MESTRE - Serata movimentata per i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre che hanno tratto in arresto Minyety Jhon Alexander, naturalizzato...

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MESTRE - Serata movimentata per i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre che hanno tratto in arresto Minyety Jhon Alexander, naturalizzato italiano pluripregiudicato 27enne, senza fissa dimora, colto in flagranza di reato di rapina impropria, a cui si sono aggiunte le accuse di porto abusivo di armi e strumenti atti ad offendere, nonché la sanzione amministrativa della segnalazione alla Prefettura quale consumatore di stupefacente.

Il fatto avviene in serata al negozio Coin del centro Le Barche, quando il giovane si era infilato nel camerino con due costosi giubbotti. Dallo stanzino era stranamente uscito cercando però di guadagnare in fretta l’uscita, ma le sue mosse non sono sfuggite all’addetto alla sicurezza che lo ha bloccato per un controllo. Nel camerino sono infatti state ritrovate due placchette magnetiche di sicurezza anti-taccheggio, rimosse mediante forzatura, mentre addosso all’uomo, che però reagiva aggredendo la guardia e guadagnando così l’accusa di rapina impropria, vengono trovati due giubbotti in pelle per un valore superiore ai 250 euro.

Sul posto sono arrivati in pochi minuti i Carabinieri del Radiomobile, che hanno arrestato definitivamente l’uomo che, dopo la routinaria perquisizione, trovandolo anche in possesso di tre dosi di eroina, un coltello a serramanico ed altri oggetti meno pericolosi, ma comunque atti ad offendere e sicuramente usati per forzare l’anti-taccheggio. Il tutto è stato sequestrato, mentre i giubbotti venivano restituiti al negozio.

Oltre all’accusa di rapina impropria che gli è valsa l’arresto in flagranza, l’uomo è stato accusato anche di porto abusivo di armi e strumenti d’offesa e segnalato alla Prefettura come tossicodipendente ed al termine di tutti gli adempimenti, è stato associato alla casa circondariale di Venezia, in attesa del processo.

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Il Gazzettino