Mestre, una città sopra i binari: un polo ricettivo da settimila posti letto

Mestre, una città sopra i binari: un polo ricettivo da settimila posti letto
MESTRE  - Un hub ricettivo da 300 milioni di euro, migliaia di posti di lavoro, quasi 7 mila posti letto, alberghi, negozi e una piastra sopra alla stazione che collega...

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MESTRE  - Un hub ricettivo da 300 milioni di euro, migliaia di posti di lavoro, quasi 7 mila posti letto, alberghi, negozi e una piastra sopra alla stazione che collega piazzale Favretti con via Ulloa a Marghera. Questo può diventare l'area della stazione di Mestre e per evitare che, invece di un hub diventi l'ennesima accozzaglia di nuovi edifici com'è avvenuto per i capannoni che hanno rovinato il paesaggio Veneto, uno dei protagonisti di questa storia ha realizzato un progetto in grado di dare un volto unitario dal punto di vista urbanistico a tutto il tratto che va da via Ca' Marcello sino alla stazione ferroviaria.


Gli assessori delle giunte di centrosinistra che si sono succeduti nell'ultimo decennio hanno detto recentemente che se prima Mestre era il dormitorio di Porto Marghera, adesso rischia di diventare il dormitorio di Venezia.
L'architetto Luciano Parenti, invece, parla di «decentramento sano. A Venezia non c'è più posto per realizzare altre strutture ricettive e il luogo migliore per realizzarle è qui a fianco dei binari. Dalla stazione di Mestre, i turisti già l'hanno scoperto, in dieci minuti si va a Venezia ma in un quarto d'ora si raggiunge anche Padova e si può visitare il resto del Veneto, favorendo così un turismo più consapevole e riducendo la pressione su Venezia».
È lui il progettista dei quattro edifici del gruppo tedesco Mtk che stanno sorgendo in via Ca' Marcello e della riqualificazione della strada: ospiteranno due alberghi a quattro e a tre stelle, un residence per famiglie e un altro ostello che si aggiungerà a quello dell'altro tedesco AO dall'altra parte della strada che ha aperto ad agosto e che ha già aperto il secondo cantiere per raddoppiarlo.

Con l'arrivo del sindaco Brugnaro l'Accordo è stato bloccato, anche perché in realtà stava arrancando da parecchio tempo e non si capiva se le Ferrovie avessero davvero messo i soldi per realizzare la loro parte, e i privati hanno cominciato a pretendere che il Piano regolatore degli anni Novanta venga applicato.
Oltretutto quel che negli anni Novanta si intuiva, e cioè che la gente si sarebbe spostata sempre più con i treni, oggi è realtà: per la stazione di Mestre passano ogni giorno tra le 60 mila e le 80 mila persone. Inoltre le società internazionali di analisi hanno verificato che attorno alla stazione c'è spazio per 5 o 6 ostelli senza contare gli alberghi e che manca un tessuto commerciale in grado di dare risposte ai turisti, infine i grandi gruppi alberghieri stanno guardando a quest'area come possibile sede di investimenti.


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Il Gazzettino