Mestre sarà la città dei murales: trenta progetti per cambiare volto

Mestre sarà la città dei murales: trenta progetti per cambiare volto
MESTRE - «I murales possono cambiare il volto della città». L'architetto Gianfranco Vecchiato, già assessore all'Urbanistica, rilancia il...

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MESTRE - «I murales possono cambiare il volto della città». L'architetto Gianfranco Vecchiato, già assessore all'Urbanistica, rilancia il progetto presentato nel luglio dello scorso anno: creare un percorso in centro e in alcune zone specifiche, come il villaggio San Marco, con disegni e decori da ricavarsi sulle pareti delle case e dei condomini. L'idea è stata sposata dall'Università popolare di Mestre e ieri pomeriggio Vecchiato, munito di cavalletto e leggio, ha organizzato una sorta di simulazione digitale portando in giro un gruppo di persone tra le corti maschili e femminili a immaginare come potrebbero essere, questi murales, visualizzandoli tramite un QrCode su smartphone. «Basterebbe che il Comune desse il suo partenariato e il progetto potrebbe reggersi da solo dice Vecchiato Saremmo in grado di trovare gli autori, valorizzando anche la creatività artistica dei giovani. E per i finanziamenti si potrebbe attingere a fondi pubblici, regionali ed europei, come hanno fatto altre città e altre regioni, oppure si potrebbero trovare degli sponsor privati, anche tra le associazioni di categoria».


LA PROPOSTA


L'architetto un anno fa scrisse al sindaco Luigi Brugnaro e fu ricevuto dagli assessori Massimiliano De Martin e Paola Mar; ne parlò poi anche col presidente della Municipalità Raffaele Pasqualetto e fu audito da più commissioni consiliari in seduta comune. «Poi, però, non ho più saputo nulla afferma Vecchiato Penso che si potrebbe partire con un primo nucleo di 30 murales che, attenzione, sono opere d'arte, qualcosa di molto diverso dai graffiti o dall'arte di strada. Proprio in questi giorni, visto quel che è successo sulla facciata della chiesa del Redentore, questi temi hanno ripreso attenzione e vigore: noi non chiediamo soldi a nessuno, ma riteniamo che per essere avviato il progetto dovrebbe quanto meno essere condiviso dall'amministrazione comunale». Vecchiato pensa che il primo habitat più indicato a ospitare i murales sia il villaggio San Marco, con tante case basse dotate di ampie pareti non finestrate libere e un contesto costruito per favorire le passeggiate. Protagonisti delle decorazioni potrebbero essere figure particolari, come i personaggi letterari più famosi di Carlo Goldoni o immagini specifiche del territorio oppure, ancora, di carattere evocativo, ad esempio dedicate al mondo del lavoro e a Porto Marghera. «A Torino c'è un'esposizione itinerante di 180 murales, Cibiana di Cadore è famosa in tutto il mondo per i suoi, solo per fare degli esempi. Ecco conclude Vecchiato anche a Mestre c'è lo spazio per fare qualcosa di simile».
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Il Gazzettino