Mestre. Chiude Zancanaro, lo storico negozio di Piazza Ferretto. La merceria aveva compiuto 120 anni a novembre

Mestre. Chiude Zancanaro, lo storico negozio di Piazza Ferretto
MESTRE - Ha compiuto 120 anni a novembre del 2018, Zancanaro non è solo un negozio storico di Piazza Ferretto, è uno di quelli che danno l'identità a una...

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MESTRE - Ha compiuto 120 anni a novembre del 2018, Zancanaro non è solo un negozio storico di Piazza Ferretto, è uno di quelli che danno l'identità a una città, a Mestre, un'attività che, se scompare, è il segno dei tempi che cambiano, di una nuova identità che si fa avanti. Le proprietarie lo hanno venduto ad un privato di Treviso che ha già altri negozi in centro a Mestre, e per l'autunno chiuderanno l'attività di abbigliamento per lasciare spazio a qualcos'altro che non è ancora pienamente definito ma che si sta concretizzando. «Il nuovo proprietario ha più proposte e sta valutando quella più idonea per rivalutare il palazzetto», spiega Paolo Zatta, mediatore e consulente immobiliare di Treviso nel settore del retail che sta curando diverse operazioni in piazza Ferretto e nel resto del centro storico: «La nuova attività inaugurerà i battenti prima di Natale per cogliere le opportunità del periodo delle festività».


LE DIMENSIONI
L'immobile è su tre piani, occupa un intero palazzetto e complessivamente ha 300 metri quadrati a disposizione. Le sorelle Costantini, Anna e Marina, lo gestiscono sin da quando raccolsero il testimone dalla zia Cile, diminutivo di Cecille, che negli anni Sessanta era una delle commercianti più influenti e conosciute di Mestre; mentre furono Emilia Zancanaro, la siora Milia, e il marito Costantini che nei primi anni del Novecento acquistarono un po' alla volta la casa che era divisa in due proprietà: all'epoca era casa e bottega, la merceria al piano terra, dietro la cucina e sopra le camere da letto. Dalla fine dell'800, quando Mestre aveva 11 mila 500 abitanti, i titolari di Zancanaro hanno visto la città crescere, svilupparsi da borgo a città, arricchirsi fino ad essere soprannominata negli anni Sessanta la piccola Milano, e poi declinare con la morte dell'area industriale di Porto Marghera e l'accerchiamento dei grandi centri commerciali sorti nell'immediata periferia.

Quando festeggiarono i 120 anni del negozio Anna e Marina stavano cercando, in famiglia, chi avesse voglia di portare avanti l'attività perché non avevano intenzione di mollare ma, già allora, commentarono: «Dobbiamo essere sincere: se questa casa non fosse nostra, se avessimo dovuto pagare un affitto, non avremmo retto». Che cosa aprirà dunque? «Non è un problema di crisi ma di identità, è in corso un cambiamento che non viene vissuto molto bene ma che va cavalcato e non subito. - afferma Zatta - I centri commerciali, come l'Outlet di Noventa, hanno colonizzato interi settori come abbigliamento e calzature e i centri storici delle città non hanno saputo cogliere l'evoluzione. Ora che anche la grande distribuzione è in crisi, stiamo cercando, con molta fatica di rinnovare le tipologie merceologiche di piazza Ferretto e dintorni: il food la fa da padrone, ma non solo perché altrimenti diventerebbe monotono».


LE TIPOLOGIE


Abiti da sposa, occhialeria di alta gamma, fiorerie innovative, le arti di un tempo, accessori, componenti del food come l'Olio Carli che sta aprendo store in tutta Italia e, ancora, nuovi marchi di abbigliamento: «Dan John, ad esempio, ha aperto al posto di Stefanel davanti al Duomo e, a ruota, arriveranno Doppelganger e Gutteridge che adesso è alla Nave de Vero - spiega l'immobiliarista - E per gli occhiali, dopo l'apertura di Feldman, anche Luxottica sta pensando di inserirsi su Mestre. Solo per fare due esempi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino