Continui furti in chiesa, il parroco esasperato pubblica la foto del ladro

L'immagine pubblicata sul bollettino parrocchiale
CARPENEDO - Sei furti in quattro settimane, e l’ultimo compiuto attorno a mezzogiorno da un uomo che avrebbe passato una ad una le cassette delle offerte della chiesa dei...

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CARPENEDO - Sei furti in quattro settimane, e l’ultimo compiuto attorno a mezzogiorno da un uomo che avrebbe passato una ad una le cassette delle offerte della chiesa dei santi Gervasio e Protasio di Carpenedo. Insomma, c’è davvero da perdere la calma anche per un prete che, tra l’altro, ha potuto vedere le registrazioni del sistema di videosorveglianza interna installato proprio per prevenire furti e vandalismi. E se da un lato don Gianni Antoniazzi, il parroco di Carpenedo, si pone di fronte all’emergenza sociale in tempi di crisi che costringe alcune persone a compiere queste ruberie per tirare a campare, dall’altro lato ha deciso di pubblicare la foto dell’ultimo ladro - quello “seriale” - sul nuovo numero del bollettino parrocchiale “Lettera aperta”, in distribuzione da oggi. 


«Sì - conferma nell’articolo don Gianni Antoniazzi -, in questo periodo non mancano i furti. Nelle ultime quattro settimane, abbiamo constatato sei volte il compimento di qualche ruberia, nelle cassette delle candele oppure in quella delle offerte. Sabato scorso, 27 marzo, alle 11.45 un uomo apparentemente di mezza età è entrato in chiesa dalla porta principale. Aveva un abbigliamento da lavoro: pantaloni grossi con ampie tasche laterali di colore scuro e giubbotto quasi nero con tasche gonfi e di attrezzi. Talvolta metteva il cappuccio del giubbotto, sempre però ha tenuto sul volto la mascherina. Conserva la faccia inclinata a terra, per non farsi identificare». È quasi una “telecronaca”, quella ricostruita vedendo i filmati. «Si è mosso dal crocifisso di Sant’Antonio posto in fondo, all’immagine della Salute messa sempre in fondo sull’altro lato della chiesa. Lì si è inginocchiato a lungo. È salito a lato fino a passare davanti all’altare maggiore e si è recato presso la grotta di Lourdes. È ritornato quindi al fondo e due volte ha compiuto lo stesso giro. Sempre si è messo da parte quando arrivava qualcuno. Alla fine, con rapidità, ha estratto dalla tasca sinistra una torcia elettrica e con altri attrezzi sulla mano destra è passato fra le cassette delle offerte dalle quali ha estratto qualche banconota - aggiunge il parroco -. In un caso ha divelto la cassetta e spezzato il lucchetto. È uscito di chiesa alle 12 e un quarto, non so quanto arricchito di fede e denaro». Don Gianni, alle prese con i preparativi pasquali, ammette di non aver neanche avuto il tempo di denunciare il furto alla polizia. Ma espone anche il suo dilemma: «A 50 anni, ammesso che tale sia l’età dei ladri, come si può cambiare l’orizzonte culturale di una persona? Qualche Santo del passato avrebbe detto che soltanto l’amore cambia il cuore. E dunque quest’uomo si sentirebbe amato se io mi limitassi soltanto a denunciarlo alla forza pubblica? Dilemmi».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino