Mestre. Niente aiuti contro il caro energia, i medici visitano i pazienti a lume di candela

Niente aiuti contro il caro energia, i medici visitano i pazienti a lume di candela
MESTRE - Visite a lume di candela, per denunciare che il rischio è che «la categoria si trovi al lumicino: interveniamo prima che si spenga». Sarà...

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MESTRE - Visite a lume di candela, per denunciare che il rischio è che «la categoria si trovi al lumicino: interveniamo prima che si spenga». Sarà un’azione dimostrativa, senza ripercussioni sulla normale attività per i pazienti, quella che oggi i medici di medicina generale metteranno in atto per sensibilizzare la cittadinanza, «per dare un segnale a tutte le forze politiche, locali e nazionali, che stanno discutendo la prossima legge di Bilancio e i provvedimenti a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione», spiega Maurizio Scassola, segretario veneziano e veneto della Fimmg, che conta circa 280 medici di famiglia in città e più di 500 in provincia.

L’appuntamento, simbolicamente, è per le 17: a quell’ora i dottori spegneranno le luci dei loro studi e riceveranno le persone al lume di candela. Una protesta che si aggiunge a quella di ieri, in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil, che ha provocato la cancellazione di qualche appuntamento e qualche disagio per gli utenti. «Ancora una volta la medicina di famiglia viene ignorata: oltre ad averla dimenticata nelle misure dedicate al ristoro dei dipendenti pubblici, per i quali è stata prevista una indennità una tantum per il 2023, come anticipo sul prossimo contratto, pari all’1,5 % dello stipendio, è stata esclusa anche dai provvedimenti del cosiddetto decreto Aiuti quater a favore delle imprese – afferma Scassola – Probabilmente non è ancora chiaro che il medico di famiglia è un libero professionista convenzionato, assimilabile a una piccola impresa, e, come tale, tutti gli oneri di gestione del proprio studio professionale sono a suo carico, compresa la presenza di personale amministrativo e infermieristico. Non si comprende allora perché escluderlo dai provvedimenti che prevedono agevolazioni per le imprese e gli studi professionali: al contrario di altri professionisti che operano con partite Iva e con costi di gestione a proprio carico, il medico di medicina generale non può adeguare le tariffe delle proprie prestazioni ai costi sostenuti essendo un servizio pubblico regolamentato da una convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, peraltro ferma al 2018».

Sono, questi, giorni di lavoro particolarmente intenso per i medici di famiglia alle prese con l’influenza molto virulenta di quest’anno, che sta mettendo a letto tante persone e va verso il picco pandemico previsto per dopo le feste, oltre che per la stessa attività di vaccinazione antinfluenzale che li sta impegnando da ormai un paio di mesi ed è entrata nella sua fase conclusiva, senza dimenticare la risalita dei contagi da Covid.

 

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Il Gazzettino