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MESTRE - Eventi, grandi mostre, proposte educative, relazioni internazionali, ma anche interventi strutturali sui musei civici di Venezia, per rinnovarli, renderli più funzionali e accoglienti. E’ ricco e variegato il programma della Fondazione MUVE per il 2023, presentato questa mattina al Centro culturale Candiani alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e della presidente della Fondazione Muve, Mariacristina Gribaudi. Presenti inoltre la presidente della Commissione consiliare Cultura Giorgia Pea, il segretario organizzativo della Fondazione Mattia Agnetti, la dirigente dell’area attività musei Chiara Squarcina e i rappresentanti del Comitato di Direzione.
«Lavorare sul futuro, investire sulle generazioni più giovani, è vitale per ogni città, ma ancor più per Venezia e la sua area metropolitana» le parole del sindaco Brugnaro che, da vicepresidente della Fondazione e assessore alla Cultura, ha indicato gli obiettivi che si intendono perseguire.
«I protagonisti della cultura di questa città devono essere i cittadini» ha rimarcato il primo cittadino, facendo il punto della situazione. «La Fondazione Muve, di cui verranno nominati un direttore generale e un comitato scientifico, ha cambiato pelle: è sana e solida dal punto di vista patrimoniale e punta sui giovani. Non si occupa più solamente di conservare il passato glorioso di questa città, attività che continuiamo a perseguire con investimenti milionari. La vera sfida è stata quella di portare la cultura in mezzo alla gente: è il senso e il significato profondo dei Musei in Festa, iniziativa che consente ai cittadini metropolitani di accedere gratuitamente ai Musei civici veneziani, ma anche del Carnevale diffuso, della Fenice che arriva nelle piazze, nelle chiese e nelle scuole della Terraferma per far conoscere la musica. La cultura diffusa e partecipativa - ha sottolineato - è uno strumento fondamentale di riscossa sociale per le persone, per questo è importante valorizzare tutte le esposizioni e le produzioni culturali: da quelle più importanti, a quelle minori, frutto della collaborazione di mecenati, associazioni e cittadini».
Sul fronte delle mostre in calendario si va dall’attesa monografica su Carpaccio al Ducale, dal 18 marzo al 18 giugno, sino a quella su “Chagall.
Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione è stato sottolineato come, dopo il riallestimento appena concluso del Fortuny, il 2023 vedrà importanti interventi “strutturali”: il nuovo allestimento del piano terra di Ca’ Rezzonico (che, rinnovato, aprirà a giugno), l’ampliamento del Museo del Vetro a Burano, il volto nuovo del Centro Candiani a Mestre, l’apertura della Quadreria di Palazzo Ducale. In programma anche il monitoraggio di tutti gli apparati decorativi del Ducale e il monitoraggio della Torre dell’Orologio, entrata tra i 4 progetti europei di Hyperion.
Proprio il Centro culturale Candiani sarà oggetto di un ampio intervento di restyling per renderlo sempre più fulcro di una programmazione di qualità e Casa della Contemporaneità dei MUVE (La mostra di Kandinsky ha già attratto più di 28.000 visitatori, con un pubblico variegato). L’obiettivo è fare in modo che il Museo di Mestre possa presentare, accanto alle mostre temporanee, una selezione permanente delle opere e degli autori più rilevanti per la coscienza critica della città, oltre a dei focus dedicati a singoli protagonisti dell'intero territorio di riferimento.
Già definite le prossime giornate dei Musei in Festa con ingresso gratuito per tutti i residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e di Mogliano Veneto. Si terranno il 26 febbraio, 8 marzo, 13 aprile, 11 giugno 2023.
«Negli ultimi 5 anni - ha sottolineato la presidente Gribaudi - i Musei Civici di Venezia sono stati visitati da oltre 13 milioni di persone e possono contare su risorse auto generate che coprono il 96% del proprio fabbisogno economico finanziario. È un riconoscimento del lavoro di efficientamento, gestione oculata, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di investimenti strategici che viene, di anno in anno, apprezzato dai tanti visitatori che quotidianamente frequentano le sedi museali in centro storico e nella terraferma. Un risultato ottenuto grazie alle persone che fanno parte di questo incredibile ed articolato sistema museale. E ora, dopo tre anni di Covid, puntiamo sui nostri musei per far ritrovare alle categorie che più ci stanno a cuore, come i bambini e gli anziani, quella leggerezza che la cultura può dare a tutti noi».
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