Mestre. Bosco dello Sport, il Comune chiede un mutuo di 44milioni di euro per realizzare l'Arena. Rate fino al 2052

Bosco dello Sport, il Comune chiede un mutuo di 44milioni di euro per realizzare l'Arena. Rate fino al 2052
MESTRE - Il Comune ha avviato la procedura per attivare un mutuo "flessibile" per realizzare l'Arena, uno dei due complessi assieme allo stadio previsti dal progetto...

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MESTRE - Il Comune ha avviato la procedura per attivare un mutuo "flessibile" per realizzare l'Arena, uno dei due complessi assieme allo stadio previsti dal progetto del Bosco dello sport di Tessera. La determina dirigenziale prevede l'accensione di un mutuo da 44,4 milioni di euro con la Cassa depositi e prestiti destinati alla realizzazione del palasport da diecimila posti per il quale è già stata avviata la gara per assicurarsi la progettazione dell'opera. La procedura è stata avviata per garantire la copertura finanziaria dell'opera, anche se non è detto che Ca' Farsetti richieda interamente i soldi oggetto del contratto di mutuo. «Sarà una sorta di mutuo aperto, a tiraggio - spiega l'assessore al Bilancio Michele Zuin - nel senso che prenderemo i fondi strettamente necessari, in relazione alle risorse che man mano saranno a disposizione del Comune».

IL MECCANISMO

Una sorta di garanzia, dunque, per garantire i flussi finanziari necessari a completare l'opera, che com'è noto dovrà essere pronta entro la fine del 2026. Il contratto prevede che l'ammortamento del mutuo decorra dal terzo anno dalla firma del contratto, con un periodo di pre-ammortamento di tre anni e di ulteriori 26 anni per l'ammortamento. Ciò significa che Ca' Farsetti finirà di pagare alla fine del 2052, ovvero un quarto di secolo dopo l'apertura di Arena, stadio e delle opere viarie e di mitigazione ambientali previste. L'intera operazione vale, al momento attuale, 308 milioni di euro, un terzo dei quali provenienti dai fondi del Pnrr. Il progetto ha già ottenuto via libera dal Governo, ma a quanto pare è ancora all'esame delle autorità comunitarie, che starebbero ancora valutando le osservazioni presentate da Italia Nostra, che contesta il presupposto sul quale si basa l'intera architettura del Bosco dello sport: vale a dire la rigenerazione ambientale e sociale di un'area periferica e degradata. Per l'associazione ambientalista i terreni di Tessera sui quali si svilupperà il progetto non sono degradati dal punto di vista ambientale e nemmeno da quello sociale, essendo di fatto l'area disabitata e ad uso agricolo. Un ulteriore dubbio riguarda la viabilità d'accesso al futuro polo sportivo, dopo che la regione ha posto un freno al by-pass di Tessera.


Il Comune però prosegue per la propria strada, e a tappe serrate, viste le scadenze temporali da rispettare per non perdere il treno dei finanziamenti europei. Il mese prossimo scadranno i termini per concorrere alla progettazione esecutiva e definitiva, che dovrà comprendere l'aspetto viabilistico e ambientale, per un progetto che si svilupperà in parallelo con la bretella ferroviaria di collegamento con l'aeroporto Marco Polo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino