I bar diventano “sentinelle” sul territorio contro la violenza sulle donne

MESTRE Uno stand informativo della Polizia
MESTRE - Anche gli esercenti veneziani hanno aderito al patto tra Fipe, Confcommercio e Polizia di Stato per affidare ai pubblici esercizi il ruolo di presìdi di sicurezza...

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MESTRE - Anche gli esercenti veneziani hanno aderito al patto tra Fipe, Confcommercio e Polizia di Stato per affidare ai pubblici esercizi il ruolo di presìdi di sicurezza e di contrasto alla violenza di genere. Il progetto nazionale sottoscritto ad aprile dal Gruppo Donne imprenditrici di Fipe Confcommercio, vede Venezia tra le 20 città italiane che hanno adottato il protocollo di intesa firmato con la Direzione centrale anticrimine che ha come obiettivo quello di promuovere una serie di iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione per diffondere la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche riguardanti la violenza sulle donne.


RUOLO ATTIVO


Dalla presa d’atto che tale problema ha radici anzitutto culturali anche i 5.600 esercizi pubblici veneziani, che coinvolgono una rete composta da 33.400 addetti, si sono fatti carico di assumere un ruolo attivo attraverso iniziative che saranno rivolte sia al personale femminile che ai clienti, al fine di vigilare su situazioni a rischio, valutare eventuali elementi di pericolo e promuovere la cultura del rispetto incrementando i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi commerciali. Fino al 2023 gli imprenditori associati a Fipe saranno impegnati insieme con la Polizia, rappresentata ieri dal questore Maurizio Masciopinto, nella campagna di sensibilizzazione #sicurezzaVera, che prevede la programmazione di incontri formativi e divulgativi. «Troppo spesso i locali pubblici vengono dipinti come luoghi pericolosi – spiega Valentina Picca Bianchi, presidente del gruppo donne imprenditrici di Fipe Confcommercio - Noi vogliamo ribaltare questo stereotipo e rafforzare i nostri locali facendone presidi di sicurezza e legalità e creando una rete per promuovere e diffondere la cultura di genere». Al termine di una prima fase sperimentale in 20 città italiane, inclusa Venezia, il protocollo verrà esteso a tutti i bar ed esercizi pubblici presenti sui territori, che grazie alla loro capillarità (in provincia di Venezia sono 1 ogni 152 abitanti) possono costituire un presidio di legalità contro la violenza di genere. «È un impegno che Confcommercio sta portando avanti da anni con grande responsabilità perché una grande parte delle nostre imprese è condotta da donne e per la consapevolezza dell’importante funzione sociale delle attività commerciali nelle nostre città – sottolinea Massimo Zanon presidente di Confcommercio metropolitana e della Fipe territoriale – e con questo progetto i nostri imprenditori e i loro collaboratori saranno formati e preparati dal personale della Polizia e potranno rappresentare un punto di riferimento per chi cerca un primo urgente ascolto e un affiancamento per contattare la pubblica sicurezza.
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Il Gazzettino