Mestre. Bar Giorgia chiuso per 15 giorni, residente stremato: «Scendevo in continuazione da casa per gli schiamazzi assordanti»

Bar Giorgia chiuso per 15 giorni, residente stremato: «Scendevo in continuazione da casa per gli schiamazzi assordanti»
MESTRE - I cittadini di viale San Marco ringraziano le forze dell'ordine per lo stop di 15 giorni del bar Giorgia. Le segnalazioni di schiamazzi fino a tarda notte da...

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MESTRE - I cittadini di viale San Marco ringraziano le forze dell'ordine per lo stop di 15 giorni del bar Giorgia. Le segnalazioni di schiamazzi fino a tarda notte da parte dei residenti erano diventate quotidiane. Alcuni componenti dell'associazione del controllo di vicinato del quartiere erano intervenuti più volte con il proprietario del locale al civico 100. «Sono sceso spesso dalla mia abitazione - racconta un residente - per dire al gruppo di giovani che si ritrovava nel bar quanto eccessivo fosse il volume delle loro voci. Martedì sera sono stato insieme ad altri cittadini con la polizia. Abbiamo cercato ancora di fare capire al gestore che i presenti dovevano fare silenzio dopo le 23. Ma evidentemente non era una questione del disturbo, ma era gli individui che erano all'interno. I poliziotti mercoledì pomeriggio sono venuti con i cani e hanno trovato sbandati e drogati».

LO STOP

Il bar Giorgia era il nucleo attorno al quale gravitavano extracomunitari, persone senza fissa dimora, spacciatori che lì avevano trovato una piazza dove concludere gli affari lontano da sguardi indiscreti. L'intervento di mercoledì pomeriggio in viale San Marco era parte di un coordinato interforze per contrastare spaccio e degrado del quartiere. Con gli agenti della polizia di Stato anche i tecnici dell'Ulss 3 Serenissima, che hanno controllato la situazione igienico-sanitaria dei locali.
I tecnici hanno chiuso anche un ristorante indiano, il Daka, per le violazioni alle norme di igiene. Sempre nei suoi confronti, gli agenti della polizia locale hanno staccato dei verbali per una serie di violazioni amministrative. Non è la prima volta che al bar Giorgia viene imposta la chiusura forzata. Nel maggio 2022 la questura aveva adottato un provvedimento simile, per essere luogo di ritrovo di sbandati. Anche per questo il locale è inserito nell'elenco di quelle attività a rischio nella zona di via Piave, finita al centro delle attività di controllo chieste dalla Prefettura .

LE VOCI

«Si sentivano schiamazzi fino alle 3 di notte - prosegue il residente - Dieci giorni fa avevo chiamato i carabinieri e quando sono arrivati, i giovani si sono calmati. Speravo che la situazione si fosse risolta per sempre. Ogni sera si ritrovava lo stesso gruppo di giovani, provenienti anche da altri quartieri. Si divertivano, erano alterati, si ubriacavano, cantavano, tenevano i telefoni accesi. Il proprietario non li controllava, non usciva all'esterno per parlare con loro e dirgli di smettere. La chiusura del bar dimostra che c'era anche spaccio di droga».

I PRECEDENTI

A fine giugno le serrande abbassate per ordine del questore erano toccate al bar La Cueva in via Piave 37/c. Nel locale gli spacciatori avevano creato un sorta di quartier generale per gli incontri con i clienti. Poi, a metà luglio, era stata la volta del bar 10Mila in Riviera XX Settembre: poche sere prima di fronte al bar c'era stata una rissa all'arma bianca tra spacciatori-clienti. Era stato l'ultimo episodio, culmine di diverse segnalazioni effettuate sempre dai cittadini e dei controlli delle forze dell'ordine.


Quindici giorni fa i residenti di viale San Marco avevano segnalato per schiamazzi anche un altro bar, vicino al Giorgia. «In quella situazione - sottolinea il residente - siamo scesi e abbiamo spiegato le condizioni da seguire. Sono state rispettate: fare silenzio alle 11. La polizia ci ha chiesto di metterci d'accordo, e in quel caso la situazione si è risolta senza problemi. Ora c'è silenzio e a volte è chiuso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino