Effetto Chiara Ferragni sulla beneficenza? L'allarme di Avapo (malati oncologici): «Le onlus non paghino il conto. Continuate a donare»

Effetto Chiara Ferragni sulla beneficenza? L'allarme di Avapo, la onlus per l'assistenza dei malati oncologici: «Le associazioni non paghino i danni»
MESTRE - Il timore era stato sollevato già allo scoppio del pandoro-gate, ed è rimasto sempre sottotraccia. Ma ora, mentre Chiara Ferragni - tra un'intervista e...

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MESTRE - Il timore era stato sollevato già allo scoppio del pandoro-gate, ed è rimasto sempre sottotraccia. Ma ora, mentre Chiara Ferragni - tra un'intervista e gossip vari - sta cercando di ricostruirsi una reputazione che, per un'influencer che vive di sponsorizzazioni, è come minimo necessaria, le macerie lasciate rischiano di doverle raccogliere le associazioni del Terzo settore che vivono di contributi e beneficenza. E ieri è stata Avapo Mestre, attraverso la sua pagina Facebook, a rilanciare con un post il rischio che quanto è accaduto possa "mettere in discussione la trasparenza e l'integrità di tutte quelle associazioni che operano nel volontariato e che, per proseguire la loro attività, hanno bisogno del continuo e generoso contributo dei loro sostenitori".

Effetto Chiara Ferragni?

«La nostra non vuole essere un'accusa, quanto piuttosto una riflessione sugli effetti di questa vicenda - spiega Stefania Bullo, presidente dell'associazione mestrina fondata nel 1991, la cui mission è il miglioramento della qualità di vita del malato oncologico e dei suoi familiari -. Il recente caso che ha coinvolto l'influencer e una nota azienda dolciaria, ha sollevato perplessità e dubbi sulle pratiche di donazione». «Chiara Ferragni, quale testimonial del famoso pandoro, induceva i propri followers a credere che il prezzo più caro della concorrenza avrebbe permesso di devolvere la parte eccedente ad un Ente che sostiene la ricerca sui tumori ossei, ma la cosa non andò proprio così - ricorda l'associazione nel post -. Avapo Mestre segue con fermezza le leggi del Terzo settore che regolano le donazioni».

«Noi abbiamo la fortuna di operare su un territorio ed un settore ben preciso, e la gente conosce quanto facciamo e come operiamo - riprende Stefania Bullo . Nel bilancio pubblicato sul nostro sito, inoltre, informiamo con precisione su tutti i fondi raccolti ed i servizi erogati, che rimangono sempre e solo gratuiti. Ma, riflettendo sul caso Ferragni, dobbiamo concentrarci sulle vere vittime del grande polverone sollevato: le associazioni e le persone bisognose ed ammalate che dipendono dalla nostra generosità». Avapo, per fortuna, non ha finora risentito di cali di offerte, ma meglio chiarire subito le cose. E conclude il post: «Se a Chiara Ferragni basterà essere invitata in tivù per poter acquisire nuovi followers, a un'associazione come Avapo Mestre rimarrà l'enorme fatica di persuadere i propri sostenitori sull'integrità e l'onestà con cui verranno utilizzate le loro donazioni».

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Il Gazzettino