Mestre, duro colpo allo spaccio in via Piave: 27 indagati, scoperto il laboratorio della droga e 1.000 clienti segnalati Video

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MESTRE - Detto, fatto. Dopo l'annuncio dato ieri di un inasprimento dei controlli intorno alla stazione di Mestre e, in linea più generale, dell'innalzamento dei controlli e delle messa in atto delle misure per contrastare lo spaccio di droga e i degrado nel "Quartiere Piave" della città, ossia la zona intorno all'omonima via dove, di giorno e di notte, pusher e clienti operano indisturbati, arriva la notizia di una operazioen dei carabinieri che, alle prime luci dell'alba di martedì 6 giugno, hanno fermato 27 indagati domiciliati in svariate province venete ma tutti assidui frequentatori della strada dello spaccio di Mestre.

I 27 indagati per detenzione e spaccio di droga

Su delega della Procura della Repubblica di Venezia, i Carabinieri della Compagnia di Mestre, supportati dagli altri reparti del Comando Provinciale Carabinieri di Venezia, hanno dato esecuzione, a Venezia e comuni delle province di Padova, Treviso, Belluno, Pordenone e Udine, ad un’ordinanza di applicazione di una misura cautelare emessa dal Tribunale di Venezia nei confronti di 27 indagati domiciliati nelle province già citate, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La Procura della Repubblica di Venezia, ha avanzato la richiesta di emissione di misure cautelari al Tribunale lagunare, che ha disposto per 11 di essi la misura della custodia in carcere, per 5 quella dei domiciliari e per 11 del divieto di dimora nel comune di Venezia.

Via Piave a Mestre, il quartiere dello spaccio

L’indagine, condotta da ottobre 2018 a ottobre 2022 dalla Sezione Operativa della Compagnia di Venezia-Mestre, nasce nel cuore del cosiddetto “Quartiere Piave” di Mestre e nella vicina Marghera, a seguito dei servizi svolti dai militari della Compagnia di Mestre e finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio nella zona.

Le tappe dell'indagine

  • LO SPACCIATORE - In particolare, per l’avvio delle indagini sono stati determinanti gli accertamenti svolti a seguito dell’arresto di un 42enne tunisino, che era stato notato dai militari dell’Arma nel sottopasso della stazione ferroviaria di Mestre e successivamente bloccato nel territorio di Mira con circa 300 grammi di eroina.
  • IL LABORATORIO - Altro importante elemento è stato l’individuazione, nel 2019, di un vero e proprio laboratorio clandestino per il taglio, frazionamento e confezionamento di dosi di stupefacente, con il sequestro di presse metalliche, martinetti, stampi, frullatori e l’arresto di tre indagati, tutti di origine albanese.
  • LA VENDITA IN STRADA - Grazie all’attività d’indagine ed ai servizi di osservazione, controllo e pedinamento, sono stati effettuati numerosi riscontri riconducibili allo spaccio dello stupefacente ritenuto gestito dagli indagati, che hanno permesso di trarre in arresto in flagranza di reato 11persone. Nel corso delle indagini sono stati inoltre documentati circa 1.200 episodi di presunto spaccio avvenuti nella zona del “Quartiere Piave”, segnalate alI'Autorità Prefettizia circa 1000 persone, che da tutto il Triveneto arrivavano a Mestre per acquistare le dosi di stupefacente, e recuperati complessivamente 2 kg circa di eroina e 1 kg di Marijuana.

 

I complimenti del prefetto Michele di Bari

«Il mio plauso all'Arma dei carabinieri e all'autorità giudiziaria per la brillante operazione portata a termine». Con queste parole il prefetto della città lagunare, Michele di Bari ha voluto esprimere il suo apprezzamento per l'operazione della mattina del 6 giugno. «Si tratta - rileva il prefetto - di un importante risultato dell'attività di polizia giudiziaria che si colloca in continuità con le attività preventive svolte quotidianamente nella delicata area urbana in parola. L'occasione è propizia - osserva - per ringraziare tutte le Forze di Polizia, compresa la polizia locale, nonché l'amministrazione Comunale di Venezia e gli altri attori istituzionali, tematiche di degrado urbano, ai quali anche l'Usl3, impegnati in prima fila in un'attività sinergica di capillare controllo del territorio ad alta visibilità, finalizzata a infrenare il fenomeno dello spaccio e consumo di sostanze stupefacenti e le correlate problematiche di degrado urbano, Un importante risultato che non è però un traguardo, bensì - conclude - una tappa significativa di un percorso ancora lungo, richiedendo sforzi ulteriori e prolungati».

I complimenti dl governatore Luca Zaia

«Voglio ringraziare pubblicamente donne e uomini dell'Arma per l'operazione antidroga portata brillantemente a termine stamane a Mestre. Un intervento importante a tutela dei cittadini e dei numerosi turisti che popolano la terraferma veneziana in zone molto critiche quali sono via Piave e Marghera». Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si esprime apprendendo la notizia dell'operazione antidroga condotta stamane in alcuni quartieri di Mestre dai Carabinieri che ha portato all'arresto di 27 persone. «Ogni volta che vengono portate a termine operazioni di questo genere prefettura e forze di polizia compiono azioni che vanno oltre il semplice, per quanto fondamentale, intervento di prevenzione. Ogni sequestro di stupefacenti - conclude Zaia - toglie ossigeno alla criminalità. Un impegno per il quale non finiremo mai di ringraziare tutte le forze dell'ordine e la Procura della Repubblica»

 

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Il Gazzettino