Mestre. Picchia furiosamente la compagna, arrivano le forze dell'ordine ma non si ferma. Aveva già aggredito i genitori

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MESTRE - Questa mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari, Luca Marini, dovrà spiegare come mai ha picchiato la sua compagna. Anche perché quando nel loro appartamento sono arrivati i carabinieri, lui nemmeno si era accorto delle forze dell'ordine e aveva continuato a picchiarla. Immediato l'arresto disposto dalla procura che si è mossa sulle norme del codice rosso contro la violenza sulle donne.


Ad aggravare la posizione dell'uomo, poco meno che trentenne (come anche la sua compagna) è una precedente sentenza nei suoi confronti per l'accusa di aver picchiato i genitori, quando ancora viveva con loro. Dopo il processo, se n'era andato di casa e aveva iniziato una nuova vita con l'attuale compagna. Ma è bastato che la tensione salisse, che la violenza latente è rispuntata ed è stata convogliata contro la sua convivente.

I DATI

Un allarme sociale, quello della violenza sulle donne, che non vuole saperne di cessare. Lo confermano anche i numeri messi in fila dai carabinieri e divulgati nel giorno della Festa dell'Arma, il 5 giugno. Tra maggio 2022 e maggio 2023 si sono consumati 4 femminicidi, potevano essere addirittura 5 ma in un caso l'aggressore non è riuscito a portare a termine il suo intento. Nello stesso arco di tempo, i militari hanno raccolto 289 denunce per maltrattamenti in famiglia e denunciato a loro volta 267 autori. Le denunce presentate per stalking sono state 170 mentre gli autori denunciati sono stati 131. Sempre all'interno dei reati previsti dal "codice rosso", ci sono state anche 8 denunce per atti sessuali con minori (7 i denunciati dai carabinieri). A tutto ciò si aggiungono, nello stesso periodo, 86 ammonimenti per vari casi di violenza e maltrattamenti in famiglia. E i campanelli d'allarme non possono prescindere dalle denunce. In quest'ottica si inserisce il progetto nazionale "Una stanza tutta per sé", nato nel 2015 da un accordo con l'Associazione Soroptimist International, per incoraggiare le persone vittime di violenza di genere a rivolgersi alle forze dell'ordine, sostenendole nella denuncia.


Questo ricreando un luogo protetto e accogliente dove poter raccontare quanto accaduto, determinando un rapporto meno traumatico con gli investigatori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino