Mestre. Beccato con 5 chili di hashish e ​marijuana, i giudici gli sbloccano i conti con 130mila euro. Il motivo

MESTRE - Non c'è prova che quel denaro sia il provento di un'attività di spaccio di droga. Il Tribunale del riesame di Venezia ha dissequestrato la somma di...

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MESTRE - Non c'è prova che quel denaro sia il provento di un'attività di spaccio di droga. Il Tribunale del riesame di Venezia ha dissequestrato la somma di circa 130 mila euro che la Procura di Venezia aveva "bloccato" ad un trentenne di Favaro Veneto, finito agli arresti domiciliari lo scorso marzo dopo che la Guardia di Finanza lo aveva trovato in possesso di cinque chili e mezzo di sostanze stupefacenti, tra marijuana e hashish. I giudici hanno accolto l'istanza presentata dai difensori dell'indagato, gli avvocati Giorgio e Luca Pietramala: le indagini a carico del giovane proseguono, ma nel frattempo il denaro finito sotto sequestro gli dovrà essere restituito.

LE INDAGINI

L'indagine delle Fiamme gialle era iniziata dall'analisi di una serie di movimenti di bitcoin sui canali di internet. Una transazione ripetuta con una certa frequenza richiamò l'attenzione dei finanzieri: a far partire il denaro risultava essere stato sempre un trentenne di Favaro, insospettabile. Destinatario, un conto estero. L'ultimo pagamento si riferiva ad un ordine via Telegram relativo ad un pacco del peso di 180 grammi. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Giorgio Gava, decisero quindi di perquisire l'abitazione del giovane, trovando ben cinque chili e mezzo di hashish e marijuana, probabilmente destinati a finire sulla piazza di spaccio del mestrino. Il trentenne fu arrestato e, all'udienza di convalida del provvedimento, di fronte al gip, gli furono concessi gli arresti domiciliari.
Nei giorni scorsi i suoi difensori hanno presentato ricorso al Riesame per ottenere il dissequestro di alcune somme in contanti, oltre che di quelle depositate in un conto corrente, pari a circa 90 mila euro. Le motivazioni del provvedimento di dissequestro emesso dal Tribunale saranno rese note nelle prossime settimane.

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Il Gazzettino