ROVIGO - Meryt e Baby, i nomi con cui vengono chiamate le due mummie egizi, quella di una donna e di un bambino (o bambina), conservate dall'accademia dei Concordi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Meryt e Baby saranno separate per la prima volta e diventeranno oggetto di una precisa campagna diagnostica, Progetto Egitto, che prevede la datazione col metodo del carbonio C14, la tomografia computerizzata (Tac), la scansione con laser scanner 3D. Il prelievo dei campioni sarà effettuato negli ambienti dell'Accademia da personale specializzato, accompagnato dai ricercatori che tenteranno di ricostruire la loro storia. Poi tutto sarà oggetto di una grande mostra a loro dedicata.
Meryt e Baby sono giunte a Rovigo tra il 1878 e il 1879, all'interno di uno dei 5 capienti cassoni zeppi di reperti egizi in arrivo da Alessandria d'Egitto. A inviarli fu un personaggio all'epoca famoso, Giuseppe Valsè Pantellini (nato a Rovigo nel 1826), un rodigino, in esilio a causa della partecipazione ai moti d'insurrezione del Polesine nel 1848, che trovò rifugio al Cairo. Qui prese in gestione e acquistò, il Grand Hotel, collezionando materiale vario che inviò in Italia. Tra questi reperti, appunto, le mummie che l'Accademia ha sempre conservato nel proprio patrimonio. Le ipotesi, non verificabili, è che Pantellini sia stato disordinato, o che abbia spedito il cassone in tutta fretta perché non venisse bloccato in Egitto.
A seguire la campagna di studi è la restauratrice Cinzia Oliva, con gli esperti di Progetto EgittoVeneto e l'equipe medica del professor Raffaele de Caro dell'università di Padova. Gli esiti degli esami saranno al centro di una mostra a Palazzo Roncale promossa da Concordi e Fondazione Cariparo, di quel che oggi è la maggior collezione egizia della regione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino