Per salvare le vite dei pazienti viene contagiato dal Covid e muore: addio al medico-eroe

Leonardo Tarallo. Per salvare le vite dei pazienti viene contagiato dal Covid e muore: addio al medico-eroe
MERLARA - Per salvare le vite dei pazienti ha dato la sua. Sabato scorso, dopo due mesi di ricovero all'ospedale di Legnago, il dottor Leonardo Tarallo si è arreso al...

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MERLARA - Per salvare le vite dei pazienti ha dato la sua. Sabato scorso, dopo due mesi di ricovero all'ospedale di Legnago, il dottor Leonardo Tarallo si è arreso al Covid. Aveva solo 61 anni il medico-eroe che in questi mesi di pandemia si è speso con dedizione e competenza nella lotta al virus. Residente a Legnago (Verona), nella frazione di Porto, era medico di base a Terrazzo e direttore sanitario dell'Ipab Maria Gasparini di Villa Bartolomea, una delle case di riposo più colpite dell'intera regione durante la prima ondata. Nonostante abitasse ed esercitasse nel veronese, il medico era molto conosciuto anche nella provincia di Padova visto che per parecchi anni aveva lavorato a Montagnana, tra guardia medica, pronto soccorso e hospice. Oltre ad aver ricoperto altri incarichi per l'ex Usl 17, confluita nell'attuale Ulss 6 Euganea.


Ma i legami con il territorio padovano non si fermano qui. Più di qualche paziente della Bassa padovana, soprattutto nella zona di Merlara, aveva deciso di affidarsi al professionista approfittando della vicinanza geografica con il Comune scaligero in cui esercitava come medico di base. Terrazzo si trova infatti appena al di là del confine padovano. Il medico 61enne aveva contratto il virus lo scorso novembre, malgrado tutte le precauzioni messe in atto per scongiurare il contagio. Del resto conosceva bene i terribili effetti del Covid, visto che la primavera scorsa aveva affrontato la prima ondata nella casa di riposo di Villa Bartolomea, che in tre mesi aveva pianto la scomparsa di 38 anziani. Tarallo, originario della provincia di Agrigento, si era laureato in Medicina nel 1987 all'Università di Palermo. Dopo aver prestato servizio a Vipiteno e negli ospedali di Cortina e di Auronzo di Cadore, nel 1994 si era stabilito a Legnago. All'ospedale di Montagnana si era speso in pronto soccorso e nelle cure ai malati terminali per poi dedicarsi alla medicina di base e alle collaborazioni con le case di riposo. La sua scomparsa lascia nel dolore la moglie Vincenza e i figli Sofia e Francesco. Lunedì il sindaco di Terrazzo ha proclamato il lutto cittadino. Ieri il funerale è stato celebrato a Porto di Legnago.
M.E.P. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino