Mercatone Uno, clienti disperati. Mobili e cucine pagati e mai ricevuti

Mercatone Uno, clienti disperati. Mobili e cucine pagati e mai ricevuti
UDINE - C'è chi ha già pagato, in contanti o con bonifico, per un mobile, un tavolo, una credenza o una poltrona e chi ha sottoscritto un finanziamento, magari...

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UDINE - C'è chi ha già pagato, in contanti o con bonifico, per un mobile, un tavolo, una credenza o una poltrona e chi ha sottoscritto un finanziamento, magari per un'intera cucina. Tutti hanno lo stesso problema: la merce, magari già saldata, acquistata nei punti vendita di Mercatone Uno in Friuli Venezia Giulia non l'hanno mai ricevuta e ora che la nuova proprietà dei negozi regionali (e di una cinquantina in tutta Italia) è stata dichiarata fallita dal tribunale di Milano, anche per questi clienti il futuro si preannuncia tutt'altro che roseo. Infatti, come conferma la presidente di Federconsumatori Udine Erica Cuccu, sono già decine le mail arrivate da diverse parti della regione, per chiedere al sodalizio un aiuto.

 
GLI SOS«Già da domenica sono iniziate ad arrivare le mail dai consumatori friulani che, di punto in bianco, si sono trovati senza un interlocutore, dopo il fallimento di Shernon Holding. Non sanno se arriverà la merce che hanno acquistato o ordinato e non sanno cosa devono fare. In pochissimi giorni ci hanno contattato una trentina di persone, soprattutto dalla zona di Monfalcone e di Trieste, oltre che dal Pordenonese, dove erano ancora attivi i negozi, mentre quello di Reana è chiuso da tempo (avrebbe dovuto riaprire, ma poi, dopo i rinvii, è arrivata la notizia del fallimento ndr). Si tratta di persone che hanno speso anche migliaia di euro, versando caparre e anticipi: tanti hanno comprato arredi, altri cucine intere». Che speranze ci sono per loro? «Vedremo con il curatore. Ma ci sono due casi diversi. Quelli che avevano già pagato o l'anticipo o la totalità del bene - spiega Cuccu - in contanti o con bonifico sono quelli che, purtroppo, credo che ce l'avranno più dura. Si può solo agire per inadempienza contro l'azienda, ma parliamo di un soggetto già fallito, quindi avere una rivalsa sarà difficile. Si farà istanza al curatore per verificare se i beni erano già in consegna e si trovavano in magazzino e quindi, ai sensi della legge fallimentare, si chiederà la consegna dei beni che erano in custodia dell'azienda. Quelli che invece avevano sottoscritto un finanziamento potrebbero essere per così dire più fortunati: si potrà agire verso la finanziaria che poi agirà in regresso sul fallimento e i consumatori potrebbero ottenere anche le rate già pagate». 

IL SINDACATOIntanto, l'assessore regionale Alessia Rosolen (vedi altro articolo), rispondendo ad un'interrogazione in aula, ha ricordato che oggi al ministero ci sarà un incontro con i fornitori e i creditori (circa 500 in Italia) coinvolti nel fallimento di Mercatone Uno e che la Regione metterà in campo tutti gli strumenti in suo potere per garantire la continuità dei negozi e la tutela dei lavoratori. Francesco Buonpane (Filcams Cgil) rammenta che «martedì la curatela fallimentare di Shernon ha scritto a Mercatone Uno e ai sindacati dicendo che hanno avuto l'ok per rescindere il contratto per gravi inadempienze in capo a Shernon. Ora stiamo tutti attendendo l'ok del Tribunale di Bologna, che dovrebbe pronunciarsi sulla retrocessione del compendio aziendale da Shernon. Sarà sempre il Tribunale ad autorizzare o meno un eventuale esercizio provvisorio. Per salvaguardare il reddito va fatta la retrocessione e va riaperta la cassa integrazione, così si prende tempo per cercare un nuovi imprenditore interessato a rilevare i negozi». Ma il pallino è in mano al Tribunale di Bologna. «Mi auguro che se il ministro Di Maio lunedì ha detto che è possibile, abbia fatto prima le sue verifiche».
Camilla De Mori Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino