La Russia apre le porte al Nordest: nuove opportunità per investire

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La Russia apre le porte agli investitori italiani. Si è svolto a Venezia, nella sede di Confindustria, il primo incontro sul territorio nazionale e l'unico del...

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La Russia apre le porte agli investitori italiani. Si è svolto a Venezia, nella sede di Confindustria, il primo incontro sul territorio nazionale e l'unico del Triveneto dei rappresentati della Federazione Russa, scesi in Italia per mostrare agli imprenditori le nuove opportunità offerte dal mercato russo. Sul tavolo, 93 progetti di collaborazione industriale, che rientrano nel piano di massicci investimenti disposto dal Governo di Mosca per ammodernare il paese. Questi progetti sono una grandissima opportunità, che i nostri imprenditori non devono lasciarsi sfuggire, ha ricordato alle platea Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia. L'incontro ha visto la partecipazione di una sessantina d'imprese.


È servito a mostrar loro le reali possibilità d'investimento e i settori più interessanti per il mercato russo, che chiede con insistenza know-how italiano, in particolare agroindustria, materiali di costruzione, chimica-plastica, logistica, lavorazione legno, trasporti e infrastrutture. Negli ultimi anni, i rapporti tra Russia e Occidente non sono stati facili.  Le sanzioni, ad esempio, hanno penalizzato gli scambi commerciali con Mosca. Zoppas si augura che il vento cambi in fretta: Sono sicuro che le recenti frizioni si risolveranno, ha detto il presidente degli industriali veneziani: La prima volta che sono stato in Russia avevo 7 anni. Ho un ricordo indelebile, perché quella volta una signora incontrata al supermercato ci disse di andar via, che non ci volevano. Oggi non è più così - assicura Zoppas - e la situazione è diversa, Gli italiani sono i benvenuti. I 93 progetti presentati, già selezionati dall'ufficio dell'Ice di Mosca, sono per gli imprenditori, una chiara opportunità per riannodare i rapporti commerciali con Mosca. Anche perché lo scenario è cambiato in poco tempo in maniera radicale, come ha ricordato a tutti Niccolò Fontana, primo consigliere e capo ufficio economico dell'Ambasciata italiana a Mosca. Non dobbiamo farci illusioni, sarà difficile a tornare ai numeri del 2013, i russi hanno smesso d'importare tutto, ha detto chiaramente Fontana. Le sanzioni internazionali, e la forte svalutazione del rublo, hanno spinto Mosca a spingere ad una nuova industrializzazione che preveda meno importazioni dall'estero: La strada principale sono gli investimenti nella Federazione, che possono essere sia diretti, che in collaborazione con imprese locali, ha sottolineato Fontana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino