Pensavano ad un abbaglio, padre e figlio, quando hanno scostato il tendone per aprire il negozio e lo hanno trovato molto più arioso del solito. Purtroppo non era un...
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Tra i 5 e i 10 mila euro di bottino che è andato probabilmente a riempire i vuoti di qualche ristorante; i due titolari, il padre Flavio e il figlio Davide Scarpa, sentono odore di furto su commissione messo a segno da una banda pratica del “lavoro”, un po’ come quella con la quale si fece le ossa Felicetto Maniero agli esordi della carriera, prima di diventare il bandito “Faccia d’Angelo”. Nessun segno evidente di effrazione, anche se in realtà non dev’essere stato difficile raggiungere gli scaffali e la cella frigorifera dello stand, uno dei quaranta allestiti dal Comune per permettere la costruzione del nuovo mercato fisso di via Fapanni. Eppure qualcosa di misterioso c’è: a partire dalla sorveglianza. Non essendoci alcuna protezione fisica, il Comune ha incaricato la Cds Costantini di garantire un servizio di guardie giurate quando il mercato è chiuso. In secondo luogo «ogni stand è dotato di un sensore che rileva ogni movimento e lo segnala alla centrale operativa dell’agenzia di sicurezza» spiegano i due titolari mostrando il loro sensore. I ladri, quindi, a meno che non si sia trattato di fantasmi o di persone talmente magre e affamate da passare per tali, avrebbero dovuto far scattare l’allarme. E se non lo avessero fatto entrando, resta da spiegare come siano passati inosservati all’uscita carichi di ogni ben di dio. «Prosciutti crudi, cotti e di Trieste, bresaole, speck, salami, pancette, soppresse, salami ungheresi, e formaggio Grana stagionato 33 mesi» raccontava ieri mattina Flavio Scarpa che non si era ancora ripreso dal furto dello scooter: gliel’hanno rubato due settimane fa da sotto il naso dato che lo aveva parcheggiato, come ogni mattina, su uno degli stalli per le moto in via Lazzari, a poche decine di metri dal banco della gastronomia: «Nessuno mi toglie la convinzione che ci abbiano tenuto d’occhio, me e mio figlio, ma per fortuna hanno fatto in tempo a portar via solo la mia moto e non la sua».
Dopo aver fatto l’inventario, ieri gli Scarpa hanno sporto denuncia alla Polizia, e l’amministratrice di condominio (anche il mercato fisso è considerato come tale) ha girato tutto all’ufficio del sindaco Luigi Brugnaro. Chi paga i danni? «In effetti, è proprio questo che vogliamo sapere perché, quando alcuni mesi fa ci hanno trasferiti in questo mercato provvisorio, abbiamo scoperto che nessuna assicurazione avrebbe coperto le nostre merci essendo una struttura troppo indifesa, senza murature o altre strutture resistenti» raccontano gli Scarpa attorniati da altri commercianti che hanno gli stand vicini di frutta e verdura, formaggi, carni... e sono preoccupati.
È la prima volta che si verifica un furto così consistente, nei mesi scorsi c’era stato qualche ammanco da poco, mentre in passato il vecchio mercato demolito per far posto a quello nuovo in costruzione era stato colpito più volte. Allora, però, uno straccio di assicurazione l’avevano. «Vogliamo risposte dal Comune, perché sappiamo che c’è il rischio d’impresa ma così è come operare con la certezza che prima o poi verremo colpiti nuovamente. Oltre al danno per la merce rubata, dobbiamo sopportare quello delle mancate vendite dato che, prima di ricevere i nuovi rifornimenti, passerà del tempo. E se, una volta arrivati i nuovi prosciutti, torneranno a rubarceli?». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino