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PORDENONE - I tempi non sono ancora scanditi, ma i problemi da risolvere, invece, sono precisi. È ancora il mercato del mercoledì e del sabato che sta preoccupando l’assessore Elena Ceolin che dal suo predecessore, Emanuele Loperfido si è ritrovata sulla schiena una bella rogna. Non solo le buste per il bando che doveva stabilire le graduatorie per le licenze sono chiuse e sigillate in una cassaforte in Comune in attesa di tempi migliori, ma ora l’assessore si ritrova a dover gestire anche un’altra problematica non da poco: la collocazione delle bancarelle.
PIAZZA MOTTA
Ammesso e non concesso che il quadro di riferimento legislativo sul fronte del recepimento della direttiva europea Bolkestein se lo asciughi il Governo togliendo in un senso o nell’altro (annullamento del bando o apertura delle buste) le castagne dal fuoco al Comune, resta in piedi un’altra questione non da poco: lo spostamento delle bancarelle in piazza Motta, la parte più antica della città e riqualificata dall’amministrazione Ciriani. Tutto a posto? Neppure per sogno. Già, perchè gli ambulanti di allestire le loro bancarelle in piazza Motto ne vogliono proprio sentire parlare.
NON PIACE
Il problema è legato al fatto che l’esperienza precedente non ha dato buoni risultati. Prima dell’attuale dislocazione, infatti, in piazza Motta c’erano già diverse bancarelle, in particolare di frutta e verdura, ma gli affari, a sentire gli interessati non decollavano. Anzi, sprofondavano proprio. Da qui la scelta di non tornarci più. I problemi dell’assessore Ceolin nell’affrontare questa delicata questione sono sostanzialmente due. Battere la ritrosia degli ambulanti che però è radicata e ben profonda, oppure, se alla fine la spunteranno loro, tornare in consiglio e votare un’altra delibera visto che quella attualmente esistente con voto unanime dell’intera aula (maggioranza e opposizione) spedisce parte del mercato in piazza della Motta. Insomma, un problema non da poco e soprattutto di difficile risoluzione.
CHI CI DEVE ANDARE
Il problema sollevato dagli ambulanti è che l’area della piazza sia staccata dal resto del mercato e quindi la gente sino a quella parte della città non ci arriva. Pochi clienti, pochi affari. L’amministrazione avrebbe deciso di spostare in quel sito tutta la mereologia a “chilometro Zero”. In pratica dalle piante e fiori, a frutta e verdura locale, quella delle contadine, ma anche i prodotti prettametne del luogo, come i formaggi di capra e altre bancarelle con il marchio locale. Una scelta legata al fatto che trattandosi di una merceologia che tira parecchio, potrebbe essere che faccia da traino e che rimetta in moto anche quell’area. Come detto, però, gli interessati sono pronti ad incrociare le braccia e a tenere chiusi gli ombrelloni (che siano colorati o bianchi come vuole il bando) perchè non ne vogliono sapere. Toccherà all’assessore dipanare una matassa che potrebbe essere parecchio ingarbugliata.
IL GAZZETTINO WEB
Per capire come la pensano i pordenonesi e in generale tutti quelli che vengono al mercato del sabato e del mercoledì in città, sul sito del Gazzettino Web è possibile risponde a una domanda secca: volete che parte del mercato torni in piazza nMotta come prima? Sì, No, Non lo so. Nessun valore scientifico, ma una indicazione che può essere utile. Votate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino