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MESTRE - Il pezzo di formaggio Grana (ancora meglio se è Parmigiano). Immancabile. La confezione di salmone. Apprezzatissima. Le bottiglie di vino. Ottime. E, adesso, anche i cosmetici e le creme da sole e doposole. Che servono eccome. C’è di tutto nei sacchetti che passano di mano nel “mercatino del rubato” di Mestre, nel piccolo parco di via Tasso che, ormai da anni, vede tossicodipendenti e sbandati che girano per la città a caccia di soldi, vendere a stuoli di badanti in pausa la merce sottratta dagli scaffali di negozi e supermercati. Ma adesso l’ulteriore evoluzione sta nella “lista della spesa” che le stesse badanti consegnano a ragazzi e ragazze per darsi appuntamento il giorno dopo, con le borse complete già preparate e pronte per la “contrattazione” sul prezzo. Una diceria? Macché, perché basta chiederlo ai residenti della zona che hanno le finestre affacciate su questo piccolo giardino incastrato tra due licei della città (il classico Franchetti e l’artistico Guggenheim) che, quotidianamente, assistono alla consegna della merce e alla raccolta delle ordinazioni per il giorno successivo.
IL MERCATINO
«Scusi, dov’è il mercatino? Sono giusta per di qua?». Se la sentono fare più volte al giorno i negozianti (quelli autentici) di questa zona centrale di Mestre, perché il tam tam tra le centinaia di badanti che assistono gli anziani della città è tale da farle confluire in questa zona dove possono trovare prodotti che, acquistati regolarmente, non si potrebbero permettere.
LO SPACCIO
Cosa c’entrano i nigeriani? C’entrano eccome, visto che il giardino con il suo mercatino del rubato attira i tossicodipendenti-commercianti che, a loro volta, richiamano gli spacciatori dalla vicina (e ben conosciuta) via Piave. Ci sono abitanti che, presi dalla disperazione, ora chiedono al Comune di chiudere questo parco in cui, a dire il vero, non si vede molta altra gente che non siano appunto badanti, oppure sbandati e altri tipi non proprio raccomandabili. «Abbiamo scritto praticamente a tutti gli assessori, al sindaco Brugnaro... Ci rispondono solo che “la nostra segnalazione è stata protocollata”. Ma intanto qui abbiamo paura ad uscire di casa dopo una certa ora per colpa della gente che ci ritroviamo in strada» dice una residente. A dire il vero una risposta è arrivata nei mesi scorsi dal comandante della Polizia locale, Marco Agostini: «Quanto lamentato è oggetto di attenzione da parte del Comando» ha spiegato Agostini, ricordando anche i numerosi controlli effettuati anche con i cani antidroga. Del resto, poco più di un anno fa, il Comune aveva fatto tagliare di netto siepi e cespugli dal parco per eliminare i “punti nascosti” dove si concentravano gli scambi sia di merce rubata che di droga. «Il risultato è che adesso tutto avviene alla luce del sole, con le badanti che arrivano perfino ad ordinare la merce ai tossicodipendenti in cerca di denaro. Tossicodipendenti che, poi, vengono a bucarsi sotto le nostre case per colpa di quel parco».
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Il Gazzettino