In un anno 300 nati in meno. Il presidente del Forum delle famiglie Bordignon: «Più incentivi per fare figli»

Culle vuote
TREVISO - L'inverno demografico è sempre più rigido anche nella Marca. Gli ultimi dati Istat confermano come il calo delle nascite prosegua pure a livello...

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TREVISO - L'inverno demografico è sempre più rigido anche nella Marca. Gli ultimi dati Istat confermano come il calo delle nascite prosegua pure a livello provinciale: oltre 300 nuovi bimbi a riempire le culle trevigiane in meno in un anno, con i nuovi bebé passati da 6.037 del 2022 ai 5.729 registrati negli scorsi dodici mesi. E poco consola che la stessa dinamica interessi il Veneto, dove i fiocchi rosa o azzurri sono scesi da 31.754 a 30.409, e l'intera Italia, dove i nuovi nati hanno toccato il minimo storico di 6 ogni mille abitanti.

L'ANALISI
Adriano Bordignon, presidente del Forum Nazionale Associazioni Familiari, non nasconde le preoccupazione per l'andamento demografico e per le sue conseguenze sul fronte sociale ed economico: «Grave. Anzi gravissima la situazione italiana. È un crollo senza fine quello a cui stiamo assistendo inerti malgrado i ripetuti allarmi. Questo crollo demografico ci sta condannando a un futuro insostenibile dove non saremo in grado di far fronte a una spesa sanitaria crescente perché la popolazione attiva continua a calare. Ma anche la tenuta del sistema previdenziale è compromessa e i fenomeni dello spopolamento delle aree interne e rurali soprattutto del sud sembra compromettere il futuro di intere aree del Paese». Da tempo, del resto, Bordignon lancia l'allarme riguardo alla progressiva denatalità che coinvolge anche tanto la comunità nazionale, quanto quella locale.

LE CONSEGUENZE


«Un grande Paese, il nostro, che sarà sempre meno grande per il futuro, e vedrà calare il proprio Pil a causa della variabile demografica. Nell'ipotesi più accreditata da Istat - ribadisce Bordignon - si va verso 13 milioni di abitanti in meno nel periodo 2023-2080. Si perderà l'equivalente dell'attuale intera popolazione del Mezzogiorno se non si interviene con tempestività, progettazione di lungo periodo e ingenti risorse. Nel medesimo periodo i dati previsionali Istat ci dicono che la potenziale forza lavoro si dimezzerà, così come il contingente dei giovani, ed esploderà la componente anziana, con i grandi vecchi' che quasi triplicheranno». Il presidente del Forum, dunque, sollecita interventi urgenti per cercare quantomeno di arginare la tendenza e per mettere le famiglie che lo vogliono nelle condizioni di fare figli: «Di fronte a tutto ciò - afferma Bordignon - serve un piano shock di rilancio di cui deve farsi immediatamente carico la politica nazionale, ma anche europea e locale. Non possiamo più perdere tempo altrimenti verremo ricordati come quelli che sapevano e non hanno agito».
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Il Gazzettino