Meningite a Trevignano, il 15enne infetto esce dalla terapia intensiva

TREVIGNANO (TREVISO) - Il 15enne di Trevignano colpito mercoledì da una forma di meningite da meningococco è uscito ieri, primo aprile, dalla Terapia...

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TREVIGNANO (TREVISO) - Il 15enne di Trevignano colpito mercoledì da una forma di meningite da meningococco è uscito ieri, primo aprile, dalla Terapia intensiva dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso: era stato trasferito lì dal Pronto soccorso di Montebelluna, dove era stato accompagnato dai genitori. Si trova ora nel reparto Malattie infettive, sempre a Treviso. «Credo - dice il direttore generale Francesco Benazzi - che nell'arco di una decina di giorni potrà tornare alla normalità». Lo studente frequenta una scuola superiore della Marca e i suoi compagni di classe cono stati sottoposti a profilassi, come del resto tutti i familiari e coloro che avevano avuto contatti con lui, per un totale di circa 40 persone. Ma non finisce qui. «Proponiamo la vaccinazione contro il meningococco di tipo b a tutti gli studenti della classe - prosegue Benazzi -. Si tratta di una tutela in più, che comunque avrà luogo solamente su base volontaria». La vaccinazione per questi ragazzi è programmata per domani.

Trevigiano in allarme, è il secondo caso in poco tempo

La meningite, del resto, è una patologia che fa paura per le conseguenze che può comportare e anche a Trevignano l'allarme è salito, anche per il pensiero di vari precedenti. In particolare, il caso del 17enne bassanese, giocatore del The Team Basket di Riese, cui il meningococco di tipo b è costato la vita un mese fa, ma anche il caso di una giovane di Signoressa che mori di meningite quasi vent'anni fa e dopo la cui morte furono vaccinati prima tutti i ragazzi di Trevignano e poi quelli dell'allora Usl 8. Anche il sindaco di Trevignano Franco Bonesso ha immediatamente chiesto rassicurazioni alla Direzione generale, ottenendole. Intanto, tiene banco in questi giorni anche la questione dei malati oncologici vittime di ritardi per l'effettuazione della tac. «Abbiamo letto - dice il gruppo dei Dem in consiglio a Montebelluna- la lettera del cittadino che lamenta per sé e per la moglie la lunga attesa per una Tac. Come minoranze avevamo presentato una mozione per dare forza al sindaco per chiedere la risoluzione di questi problemi ma la maggioranza l'ha bocciata. Serve il massimo impegno da parte degli amministratori su questo tema. Relativamente alla radiologia, un centro privato a Montebelluna si è dotato di questa tecnologia e in futuro, anche un altro la avrà. Ciò avviene mentre il reparto dell'ospedale è sottorganico. Stiamo aspettando il consiglio promesso alla presenza di Benazzi e Paola Roma».

 

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Il Gazzettino