La notte sotto il ponte, mendicante in fin di vita per stenti e freddo

La notte sotto il ponte, mendicante in fin di vita per stenti e freddo
PADOVA - Si è accasciata tra una macchina e l’altra. Stremata. Praticamente un fantoccio. Senza più la forza di tenere stretta neppure la borsetta di...

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PADOVA - Si è accasciata tra una macchina e l’altra. Stremata. Praticamente un fantoccio. Senza più la forza di tenere stretta neppure la borsetta di plastica con tutti i suoi averi: pochi stracci e una bottiglietta d’acqua. L’ennesima notte passata fuori, stavolta addirittura al gelo mentre cadeva la neve, hanno mandato in tilt il suo cuore. Ha perso conoscenza e, con un principio di assideramento, anche le forze. Qualcuno l’ha vista e ha avvisato il 118 e i vigili urbani. Dopo pochi minuti nel parcheggio di via Sarpi, proprio a fianco dell’ex Palazzo Ceat dove ci sono alcuni settori tecnici del Comune, sono arrivati i soccorritori e una pattuglia della polizia locale. E così E. C., 65 anni, di origine romena ma senza fissa dimora, è stata caricata sulla lettiga, stabilizzata e accompagnata al Pronto soccorso in arresto cardiaco. Una volta arrivata a sirene spiegate in Azienda ospedaliera è stata subito trasferita al Centro Gallucci e ricoverata in terapia intensiva. La prognosi è riservata.


A mettere la sua vita in pericolo è stato proprio il freddo dell’altra notte, che ha minato un fisico già compromesso da una vita di stenti in condizioni igienico-sanitarie pessime e da tante notti passate sotto alle arcate del cavalcavia Sarpi-Dalmazia, nei bivacchi realizzati con i cartoni dai clochard, quasi sempre zingari, che non accettano le opzioni per l’accoglienza invernale messe a disposizione dal Comune e dalle associazioni di volontariato che seguono i senza fissa dimora.

 
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Il Gazzettino