Elemosina sotto i portici: nigeriano si lancia sul ladro e sventa il furto

Elemosina sotto i portici: nigeriano si lancia sul ladro e sventa il furto
ROVIGO «Ho sentito urlare, mi sono affacciato e ho visto Evans, il ragazzo nigeriano che chiede l'elemosina sotto i portici, che mi chiamava: è successo tutto in...

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ROVIGO «Ho sentito urlare, mi sono affacciato e ho visto Evans, il ragazzo nigeriano che chiede l'elemosina sotto i portici, che mi chiamava: è successo tutto in pochi secondi, decisivi per sventare il furto di quanto avevo caricato sulla mia macchina svuotando il negozio». È Alberto Borella a raccontare in prima persona quanto accaduto ieri mattina, 9 aprile, attorno alle 11 in via Cavour. L'ex consigliere comunale e attualmente anche ex commerciante del centro, stava svuotando il negozio Domina, sotto i portici, che ha chiuso dall'inizio del mese. Nell'operazione di trasbordo di scatoloni, aveva lasciato la propria auto parcheggiata lì di fronte, senza chiuderla a chiave. Un boccone ghiotto per un malintenzionato che ha pensato di poter arraffare quanto era già stato portato dentro all'abitacolo. Non appena ha aperto lo sportello e si è affacciato all'interno dell'abitacolo, è entrato in azione Evans.


 
Insieme a lui, anche una pattuglia della polizia locale, che stava passando di lì nel punto giusto al momento giusto.
«È stato Evans a fermarlo e richiamare l'attenzione. Mi conosce e mi aveva visto caricare, per questo quando ha visto uno sconosciuto, uno dell'Est che apriva lo sportello e frugava dentro, si è lanciato verso di lui e si è messo a urlare. Quando mi sono affacciato, in un primo momento non ho realizzato. Poi ho capito che lui era riuscito a scongiurare che venisse rubato quanto avevo appoggiato in macchina. I vigili passavano di lì in borghese, c'era anche l'esperto specializzato nelle investigazioni sui documenti, e l'hanno fermato. Da quello che ho capito, l'hanno portato in questura, perché si tratterebbe di un giovane romeno con vari precedenti, che fra l'altro aveva un sacchetto contenente merci che potrebbe aver rubato poco prima».

Borella si dice «piacevolmente colpito, ma non sorpreso: ci salutiamo sempre, ormai ci conosciamo di vista. Ora gli farò un piccolo regalo per ringraziarlo del bel gesto che ha fatto nei miei confronti. È un gesto che ne dimostra il senso civico. So che arriva dalla Nigeria, è arrivato da un paio d'anni. Ha i documenti in regola, ma non ha un lavoro. Non lo riesce a trovare, è proprio quello che mi ha ripetuto quando ci siamo parlati ieri. Per questo voglio lanciare un appello. Non so che tipo di lavoratore sia, ma uno che si mette in gioco in una situazione come quella, sicuramente ha un bel biglietto da visita: se c'è qualcuno che può offrirgli qualcosa da fare, anche in agricoltura, spero ci fossa fare un pensiero». Lo stesso appello Borella lo ha lanciato anche su Facebook.
Francesco Campi Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino