Migranti, finalmente parla Fedriga: «Gestione sul territorio solo palliativi. Accordi bilaterali la soluzione»

Al meeting di Rimini il Governatore interrompe il lungo silenzio sulla questione

Migranti, Fedriga da Rimini: «Gestione sul territorio solo palliativi. Accordi bilaterali la soluzione»
Migranti, parla il governatore Massimiliano Fedriga. Per la verità il presidente ha atteso l’incontro al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini per dire come la...

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Migranti, parla il governatore Massimiliano Fedriga. Per la verità il presidente ha atteso l’incontro al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini per dire come la pesa su una questione che sta toccando da vicino anche la regione che governa. Già, perchè con la rotta balcanica non solo da gennaio a luglio sono arrivati dalle porte di Trieste, Tarvisio e Gorizia attraversando il confine circa 8.400 migranti, ma con l’allarme a livello nazionale, record di sbarchi via mare, dallo scorso maggio i migranti che hanno messo piede sul territorio dalla rotta balcanica, non vengono più trasferiti in altre regioni. Il risultato è un aggravarsi della situazione in tutte e quattro le città capoluogo. 


PAROLA DI PRESIDENTE 
Massimiliano Fedriga da quando in regione era scoppiata la polemica sul sito di Jalmicco per l’hotspot non aveva più aperto bocca sulla questione. L’altro giorno, a Rimini, l’uscita che - almeno in un primo momento - ha messo in allerta i partiti che lo sostengono. «Misure sul territorio? Palliativi». È stato questo il concentrato dell’intervento di Fedriga che, detto così, sembrava mettere una croce su hotspot ed esercito al confine, tra l’altro chiesto dal coordinatore regionale del Carroccio, Marco Dreosto. «Per quanto riguarda la mia regione - aveva detto il governatore - sulla rotta balcanica, che è quella che conosco meglio, penso che serva un forte intervento europeo per fare accordi con i Paesi di transito. Accordi che poi, però, devono esserem rispettati. Altrimenti noi metteremo sempre delle toppe e non risolveremo mai il problema». Fedriga ha proseguito. «Continuo a pensare che stipulare accordi bilaterali nel Mediterraneo con i Paesi nordafricani per effettuare pattugliamenti congiunti potrebbe essere una soluzione. E lo stesso bisognerebbe fare con la Slovenia per la rotta balcanica. Se vogliamo far tornare la legalità in Italia e in Europa dobbiamo dare delle risposte a chi scappa da una guerra e quindi ha diritto allo status di rifugiato e di protezione sussidiaria, però non possiamo pensare che chiunque possa andare dappertutto».

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L’INTERPRETAZIONE


Letto così, il pensiero di Fedriga sembrava in rotta di collisione con la realizzazione di un hotspot di contenimento per i migranti, ma pareva pure una sorta di stop all’esercito voluto dalla “sua” Lega. Sarebbe stato un problema aggiungere una nuova variabile, sopratutto in un momento in cui la maggioranza di Centrodestra si sta confrontando con tanto di spaccature. In realtà l’interpretazione genuina del pensiero di Fedriga è arrivata dalla segreteria. Il presidente, in pratica, ha la convinzione che i migranti devono essere fermati prima che entrino in Italia, e nello specifico in regione. Per questo è fondamentale per il presidente fare accordi bilaterali a livello di Governi con i Paesi di provenienza e in particolare con la Slovenia che ha un peso fondamentale per bloccare i migranti della rotta balcanica. In questo senso, quindi, il presidente ha usato il termine “palliativo” per tutti gli altri interventi sul territorio in quanto una volta che gli stranieri sono entrati oramai sono da gestire in loco. Non ci sarebbe stato, dunque, nessun segno di bocciatura o promozione sia per quanto riguarda l’hotspot, sia per quanto riguarda l’esercito voluto dalla Lega. Anzi, su questi due aspetti il Governatore non ha detto nulla perchè - spiegano dalla segreteria - non ci sono allo stato notizie ufficiali che arrivano dal Governo, Commissario per l’emergenza migranti, nè dal Ministro della Difesa. «Quando ci saranno uscite istituzionali, il presidente senza dubbio esprimerà la sua posizione».

 

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Il Gazzettino