TREVISO - Dopo la radiazione, ora l'Ordine non esclude neppure una denuncia per diffamazione. Pietro Gasparoni, 74 anni, endocrinologo di Zero Branco, già in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un'uscita, quest'ultima, che ha fatto inevitabilmente rumore. Tanto che il consiglio dell'Ordine ha deciso di valutare come tutelare l'immagine e l'onorabilità dei propri componenti. In altre parole, i consiglieri discuteranno sull'opportunità di procedere anche con una denuncia. È stato lo stesso Gasparoni a confermare la radiazione nella giornata di lunedì. Sempre via social, il canale preferito. E qui nel giro di poche ore ha ricevuto il sostegno di centinaia di persone. Rispondendo a qualche commento, poi, il dottore dà anche dell'omertoso al presidente dell'Ordine dei medici di Treviso. Insomma, il clima è teso. Quel che è certo è che la galassia free-vax e no-vax fa quadrato attorno a Gasparoni.
Ieri è arrivato anche il supporto di Riccardo Szumski, 71 anni, a lungo medico di famiglia ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave, nel novembre del 2021 a sua volta radiato dall'Ordine dei medici di Treviso per le considerazioni sui vaccini anti-Covid (il provvedimento resta sospeso per effetto del ricorso). «L'Ordine dei medici di Treviso continua imperterrito con la sua ghigliottina su chi ha un pensiero diverso dal regime ha messo nero su bianco sui social solidarietà totale al collega Gasparoni».
Negli ultimi sei anni l'Ordine trevigiano ha radiato complessivamente tre medici. Tutti e tre per questioni riguardanti i vaccini. Oltre a Gasparoni e Szumski, nell'aprile del 2017 era stato radiato Roberto Gava, 66 anni, anche lui già in servizio nell'ospedale di Castelfranco, per le posizioni in questo caso sui vaccini pediatrici. Per quanto riguarda quest'ultimo, però, a febbraio la Corte di Cassazione ha annullato la radiazione per un vizio di forma nella commissione ministeriale: avrebbe dovuto essere composta da 5 elementi e non da 4. Una decisione che ha imposto di riesaminare il caso.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino