Treviso. Morto l'odontoiatra Gianfranco Dotto, il cordoglio di Luca Zaia: «Una figura di riferimento per la medicina veneta»

Treviso. Morto l'odontoiatra Gianfranco Dotto, il cordoglio di Luca Zaia: «Una figura di riferimento per la medicina veneta»
TREVISO - È morto l'odontoiatra Gianfranco Dotto, punto di riferimento per il trevigiano. Dotto aveva alle spalle una lunga carriera professionale fatta anche di...

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TREVISOÈ morto l'odontoiatra Gianfranco Dotto, punto di riferimento per il trevigiano. Dotto aveva alle spalle una lunga carriera professionale fatta anche di numerose cariche ricoperte all'interno della Sezione di Treviso dell'Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi) e il ruolo da presidente nella Cao provinciale. «Una delle sue maggiori virtù – ricorda il presidente Andi Treviso, Dario Danella – era quella di saper dialogare con tutti, dai colleghi meno giovani a quelli che, come me, a suo tempo, muovevano i primi passi all’interno dell’associazione». L’esecutivo nazionale Andi con il presidente nazionale Carlo Ghirlanda esprimono alla famiglia le più sentite condoglianze. 

Luca Zaia: «Scomparso troppo presto, ci mancherà»

Al cordoglio dell'Andi, si aggiunge anche quello del governatore della Regione Veneto, Luca Zaia: «Gianfranco Dotto è stato una figura di riferimento per tutta la medicina e l’odontoiatria trevigiana e veneta, per le sue grandi doti professionali, per l’impegno nell’associazionismo e in particolare nell’Andi, per quel sorriso che non mancava mai, con gli amici e i parenti, ma anche con i pazienti. È scomparso troppo presto, ci mancherà». Che aggiunge: «Amava la sua famiglia, alla quale rivolgo il mio più profondo cordoglio, la sua professione che lo ha portato ad essere riconosciuto tra i migliori odontoiatri in attività, con un impegno particolare presso l’ospedale Ca’ Foncello, al servizio di numerosissimi pazienti durante tanti anni di servizio. È stato un riferimento anche nel campo dello sport, dove non ha lesinato energie in favore dell’associazionismo, unendo con grande forza e determinazione l’impegno sociale alla sua vita di medico e di uomo. La sanità trevigiana – conclude Zaia – perde una sua eccellenza professionale, ma anche una bella persona».

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Il Gazzettino