Medico offre 100 euro per avere il certificato vaccinale: s'indaga per corruzione

Medico accusato di corruzione
GODEGA (TREVISO) - Ci hanno provato, ma è andata male. È stata un'incongruenza tecnica, riscontrata sul certificato vaccinale, a far scattare la verifica interna...

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GODEGA (TREVISO) - Ci hanno provato, ma è andata male. È stata un'incongruenza tecnica, riscontrata sul certificato vaccinale, a far scattare la verifica interna del documento in via di emissione del medico Usca, un ginecologo secondo quanto trapelato, che avrebbe corrotto con 100 euro un'operatrice amministrativa del centro vaccinale di Godega di Sant'Urbano per ottenere un certificato di avvenuta vaccinazione, alla quale invece non si era mai sottoposto. Un documento utile non solo per i viaggi all'estero, trattandosi di fatto del Green pass, ma anche ad evitare una probabile sospensione visto l'obbligo di immunizzazione per il personale sanitario. La Procura ha aperto un'inchiesta per corruzione e falso e a breve i nomi del medico e dell'operatrice, che avrebbe già vuotato il sacco davanti agli investigatori ammettendo la trattativa, potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati.

IL BLITZ AL CENTRO VACCINI

Ieri mattina i carabinieri del Nas di Treviso, guidati dal comandante Giuseppe Mercatali, hanno effettuato un'ispezione al centro vaccinale di Godega proprio per ricostruire quanto accaduto. Sono state sentite tutte le persone coinvolte, ma ora dovrà essere passata al setaccio la documentazione relativa al certificato vaccinale che stava per essere rilasciato. «Abbiamo trasmesso una relazione ai Nas che, adesso, effettueranno tutti gli approfondimenti necessari per ricostruire i fatti»: così il direttore generale dell'Usl trevigiana Francesco Benazzi ha commentato la notizia pubblicata dal Gazzettino. L'Usl, dopo il caso della mancata inoculazione al centro vaccinale di Lughignano nei confronti di un militare, nel frattempo archiviata come un errore in buona fede dell'operatrice, ha visto scoppiare un'altra bomba relativa alla richiesta del medico Usca di ottenere il certificato vaccinale senza averlo mai fatto. «La verifica interna, con conseguente relazione immediatamente trasmessa ai Nas, è partita dopo che l'Ulss 2 ha intercettato un'inconguenza relativamente al certificato vaccinale del medico Usca» precisa l'azienda sanitaria. «Sui contenuti di quanto fin qui emerso - sottolinea Benazzi - essendoci un'indagine in corso, non diciamo ovviamente nulla. Saranno i Nas a fare piena luce sull'accaduto. Anche in quest'occasione vanno sottolineati lo scrupolo e l'attenzione del nostro personale che, in presenza di una situazione sospetta, ha immediatamente provveduto ad allertare la direzione».

GLI ACCERTAMENTI

Al momento sembrerebbe trattarsi di un caso isolato, ma compito dei Nas sarà anche quello di accertare se non siano stati rilasciati altri falsi certificati vaccinali. L'impiegata, stando a quanto emerso, avrebbe ammesso la mancia e il tentativo di forzare il sistema per concedere il documento al medico Usca (Unità speciale di continuità assistenziale). Sembra che tra i due ci fosse stata una sorta di trattativa, notata anche da qualche collega: il medico e l'impiegata, che lavora all'hub come interinale per conto della società Umana, sono stati visti confabulare in disparte. Quando qualcun altro si avvicinava quel fitto parlottare si interrompeva, come se i due interlocutori avessero un segreto da nascondere. Inizialmente la direzione sanitaria, messa al corrente dei comportamento sospetto dei due operatori, ne ha chiesto conto ai diretti interessati, che lì per lì hanno minimizzato. Ma le loro risposte non hanno convinto: bisognava andare a fondo della questione. Alla fine l'impiegata, messa alle strette, ha vuotato il sacco: il medico le aveva offerto 100 euro per avere un certificato vaccinale, pur non essendo vaccinato. Compito degli inquirenti ora ricostruire con esattezza la trattativa, e capire quanto sia andata vicina a concretizzarsi. Un nodo non da poco, anche nella Marca, quello degli operatori sanitari no-vax. Nel Trevigiano non si sono sottoposti al vaccino 90 medici, 300 infermieri, 20 farmacisti e quasi 500 operatori sanitari. E a breve potrebbero scattare le sospensioni.
 

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Il Gazzettino