Il medico "a gettone" non ha accesso all'Inail, operaio resta senza certificato: il caso finisce in parlamento

Interrogazione al Ministro della salute presentata dal deputato Fratoianni: non utilizzare "gettonisti" per servizi fondamentali

Il medico non ha accesso all'Inail, operaio resta senza certificato: il caso finisce in parlamento
PORDENONE - Il caso del mancato certificato inviato all'Inail per un infortunio accaduto a Pordenone è finito a Roma. Per l'esattezza alla Camera dei deputati dove...

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PORDENONE - Il caso del mancato certificato inviato all'Inail per un infortunio accaduto a Pordenone è finito a Roma. Per l'esattezza alla Camera dei deputati dove Nicola Fratoianni ha presentato un interrogazione al Ministro della salute, Orazio Schillaci. Ci sarà, dunque, una coda su un fatto che non era certo passato inosservato.


COSA ERA SUCCESSO
In pratica un lavoratore che aveva avuto un infortunio sul lavoro, fortunatamente non grave, ma che non gli consentiva di camminare, si era rivolto al pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli. Dopo la visita e le cure del caso, il medico che era un gettonista e non un interno assunto a tempo indeterminato, non aveva la possibilità di accedere al sito Inail per denunciare l'infortunio. Da qui il ritardo che al lavoratore potrebbe costare anche il pagamento delle assenze.


LA SEGNALAZIONE
Su segnalazione di Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra che ha fatto da tramite, è stata depositata alla Camera dei deputati una interrogazione dell'on. Nicola Fratoianni, rivolta al Ministro della Salute, relativa alla mancata segnalazione di un infortunio sul lavoro da parte del medico "a gettone" del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Pordenone.


IL CASO
«Il caso denunciato dal Comitato Salute Pubblica Bene Comune di Pordenone - ha spiegato Serena Pellegrini - è uno dei molti che rendono urgentissima la correzione del sistema imperniato sulla figura del cosiddetto medico a gettone, meccanismo conseguente alla gestione del servizio sanitario sempre più privatizzato, prossimo a deflagrare visto che incide su servizi fondamentali, indispensabili per l'intera comunità, di grande impatto economico sulla spesa pubblica, per gli elevati costi sostenuti dalle aziende sanitarie».


LA SPESA
«Mentre l'Italia vergognosamente si avvia ad essere il Paese europeo che spende meno per la sanità - spiega Fratoianni - mentre i cittadini sono sempre più penalizzati e, come nel caso del lavoratore di Pordenone, rischiano di veder compromessi i propri diritti e persino il reintegro nel posto di lavoro al termine dell'infortunio, il Ministro competente è chiamato a rispondere su quali urgenti iniziative di competenza si intenda adottare affinché le Regioni assumano i medici necessari a colmare gli organici, offrendo un servizio efficiente e limitando le esternalizzazioni a soggetti privati che danneggiano finanziariamente e qualitativamente la sanità pubblica».


LA REPLICA


Per la verità a rispondere era già stato il direttore sanitario dell'ospedale di Pordenone, il dottor Chittaro che era stato chiamato in causa quando il caso venne portato alla luce dal Comitato Bene Comune. Ebbene, il direttore sanitario aveva spiegato che anche i medici gettonisti, esattamente come tutti gli altri che operano nei vari servizi dell'ospedale, sono abilitati a tutti gli accessi, compreso quello dell'Inail. Nel caso specifico - aveva fatto presente - molto probabilmente c'era stata una sostituzione volante per una assenza con un medico, proveniente dalla cooperativa, che non aveva mai lavorato al pronto soccorso o in altri servizi dell'ospedale. Per questo non poteva accedere al servizio Inail. Come dire, insomma che anche i medici gettonisti sono abilitati a tutte le procedure. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino