«La nostra dottoressa ci ha lasciati di punto in bianco». «Siamo dovuti correre ai ripari in quattro e quattr'otto». «Le lettere ci sono arrivate...
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Questi i commenti che si registrano nella sala d'attesa dell'ambulatorio che fino al 31 dicembre era stato della dottoressa Boccolato e che da qualche giorno è utilizzato dalla dottoressa Caterina Rizzo. Sulla porta, oltre agli orari di ambulatorio, si trova un cartello con scritto: Comunico la cessazione della mia attività ambulatoriale resa obbligatoria negli ultimi tempi. È stata una decisione sofferta ma dovuta.
I disagi conseguenti alla cessazione dell'ambulatorio della dottoressa Assunta Boccolato a partire dal 31 dicembre con soli cinque giorni di preavviso non sono stati accettati di buon cuore dagli oltre 1500 pazienti. «La direzione sanitaria - ha detto il sindaco - mi ha detto che il 5 gennaio circa 900 pazienti avevano già cambiato medico. Ciò non mi rassicura se i 600 rimasti fuori sono le persone più deboli e bisognose».
«Nessuno ha colpa?! continuano i pazienti Sarà mica che è colpa nostra adesso che siamo rimasti senza dottore?».
Ad oggi sono ancora molti quelli che non hanno ancora un medico chi perché non ha ancora trovato il tempo per recarsi agli sportelli a fare il cambio e chi non sa che medico scegliere. «Basta avere volontà di vedere le responsabilità e non scaricarle sugli unici interlocutori - ha commentato il sindaco Gino Alessio -. Infatti mi pare che anche le sfuriate di alcuni negli uffici rodigini, molto accalorate e al limite dell'educazione, non abbiano avuto molto effetto. Il Comune la sua parte la sta facendo, come sempre dalla parte dei cittadini più deboli, e questo non è un male. Sull'etica civile è sempre necessario partire da ognuno di noi con il pensiero rivolto al bene comune». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino