Mestre, violenza e degrado. Sgrida il tossico, medico aggredito sotto casa al condominio Bandiera

MESTRE -  L’assedio continua. Ma adesso si è passati pure alle aggressioni, per il solo tentativo di aver cercato di “proteggere” l’entrata...

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MESTRE -  L’assedio continua. Ma adesso si è passati pure alle aggressioni, per il solo tentativo di aver cercato di “proteggere” l’entrata della casa in cui si vive. Succede al condominio Bandiera, da mesi (molti mesi) circondato da sbandati e tossicodipendenti a tutte le ore, dove ieri, a metà giornata, un residente è stato assalito da un trentenne che stazionava sul portone al piano terra, e che si stava preparando la dose da iniettarsi in vena. «Gli avevo detto di andarsene - racconta l’abitante poche ore dopo l’episodio, e dopo aver depositato la denuncia ai carabinieri di via Miranese -, ma mi si è rivoltato contro».

ASSALITO ALL'IMPROVVISO

Sono quasi le 13 e il residente, sessantenne medico a Chioggia, sta rientrando a casa per il pranzo. «Abbiamo il parcheggio sul retro e sono entrato da quella parte, per poi raggiungere le scale - riprende -. È da lì che ho visto, ancora una volta, uno di quegli sbandati che ci costringono a vivere come in trincea». Non sono in pochi, tra gli abitanti dei 90 appartamenti tra via Cappuccina e Rampa Cavalcavia, quelli che ormai si sono abituati ad entrare regolarmente dagli accessi laterali per evitare di incrociare tossicodipendenti e pusher che stazionano sotto i portici. E c’è chi, per chiedere alle forze dell’ordine di mandare qualche agente a presidiare la zona (perché ormai le telefonate a 112 e 113 “non bastano” più), li fotografa dall’interno delle scale. Così ha fatto pure il medico, aprendo però anche il portone per chiedere a quel tossicodipendente di allontanarsi. «Ma lui mi si è subito rivoltato contro - riprende a raccontare il sessantenne -. Era accovacciato e si è tirato su, quindi mi ha tirato una manata in faccia facendomi volare via gli occhiali. A quel punto ha cercato di calpestarmeli, ma sono riuscito a spostarlo con una spinta. Lui mi ha urlato “ti denuncio! ti ammazzo!”, e si è messo a correre. Per qualche metro l’ho rincorso, poi mi sono fermato... C’erano dei testimoni».

LE IMMAGINI DEL PUSHER

Un’ora dopo il medico si è presentato dai carabinieri per presentare la denuncia, consegnando anche la foto dell’aggressore. Ma di foto dell’assedio attorno al condominio Bandiera ce ne sono ormai a decine, forse anche un centinaio, come quelle postate l’altra sera in cui si vede lo spacciatore filmato nei giorni scorsi in via Piave dalle telecamere di “Striscia la notizia” bivaccare sempre sugli scalini dei portoni addirittura con due cani di grossa taglia. «Quello lo hanno filmato che spacciava - dicono al “Bandiera” -. Con una prova di questo tipo com’è possibile che sia ancora fuori, in giro per Mestre, sotto casa nostra?». Il medico sessantenne partecipa anche alle riunioni del “Coordinamento cittadini del quartiere Piave”: «Abito qui e gradirei di aver la possibilità di vivere tranquillamente... - commenta appena uscito dalla caserma di via Miranese -. È una vergogna essere costretti a “farsi largo” per uscire di casa. È come essere in trincea, appunto. Ma qui abitano famiglie con bambini, ragazzi, studenti universitari, anziani. Per quanto tempo dovremo ancora sopportare tutto questo?».

LA BEFFA DI IVE

E se i carabinieri, in possesso delle foto dell’aggressore e della denuncia del medico, procederanno ora con le indagini e le verifiche, l’imminente smantellamento del cantiere che “maschera” i portici non sembra dare grandi speranze. «Entro il 31 dicembre i lavori saranno terminati - conferma Luca Rizzi, amministratore del Condominio Bandiera -, ma non vorrei che ci trovassimo di fronte ad una grandissima illusione. Potenzieremo l’impianto luci dei portici, anche se siamo ancora in attesa dal Comune del via libera a passare a nostro carico il costo dell’illuminazione, come vorremmo avere uno spazio sul marciapiede esterno per inserire attività che potrebbero diventare un deterrente rispetto a queste presenze». «Ma - aggiungono gli abitanti - qui c’è anche il problema di Ive, l’Immobiliare del Comune che è proprietaria di un terzo degli appartamenti. Dovevamo cambiare tutti i portoni per metterli “a filo” rispetto ai gradini, impedendo così i bivacchi alle entrate. In assemblea Ive si è opposta rispetto a questa spesa, in forza dei suoi “millesimi”. Così i portoni non si possono più cambiare». Un altro smacco, dopo quello ricevuto sull’aumento delle “ronde” delle forze dell’ordine che tutti si aspettavano di vedere dopo gli allarmi dei mesi scorsi. E così, che si sarebbe passati dall’assedio alle aggressioni contro i residenti, poteva prevederlo anche un bambino. 

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Il Gazzettino